Secondo i soliti bene informati, Napoli e Fiorentina riflettono sulla possibilità di scambiarsi i rispettivi portieri di riserva. Giuntoli, infatti, starebbe lavorando sottotraccia per portare all’ombra del Vesuvio Pierluigi Gollini. Ovviamente, Salvatore Sirigu farebbe il percorso inverso, sbarcando sulle rive dell’Arno.

L’ex portiere di Atalanta e Tottenham, 28 anni a marzo, aveva iniziato la stagione da titolare in campionato. A causa di un rendimento tutt’altro che entusiamante, tuttavia, ha perso il posto proprio dopo la partita contro il Napoli, alla terza giornata. Da allora, Italiano ha preferito affidarsi a Pietro Terracciano, concedendo a Gollini eslucivamente spazio in Conference League.

Il nome di Gollini non è certamente una novità per il Napoli. Anche la scorsa estate era stato accostato al club partenopeo. Si ipotizzava potesse raccogliere l’eredità di Meret. Poi non se ne fece più nulla, perchè l’Airone prolungò il suo contratto con gli azzurri.

Fin quì la cronaca di una trattativa di puro contorno. Tipica del mercato “di riparazione”, caratterizzato da poche idee ed aggravato dalla endemica mancanza di soldi cash. Nonostante, dunque, un mucchio di squadre abbiano ancora grosse lacune da colmare, a gennaio la stragrande maggioranza dei direttori sportivi si industriano attraverso prestiti a costo zero o cessioni poco dolorose.

Poichè è veramente impossibile pensare di migliorarsi senza alcun investimento, quasi per magia, appare evidente che tantissime saranno le operazioni micragnose, a tratti pure inspiegabili. Funzionali esclusivamente per sfoltire organici troppo lunghi o male assemblati.

In questo scenario, probabilmente rientra anche lo scambio immaginato dal Napoli. Partendo dal presupposto che gli azzurri hanno una rosa piuttosto profonda, cui magari bisogna aggiungere solamente qualche ritocchino.

Lecito a questo punto domandarsi se il percorso netto compiuto finora da Meret, un costante grado di affidabilità abbondantemente sopra la sufficienza, in Serie A e Champions League, non sia connesso strettamente con una rinnovata tranquillità emotiva, che l’estremo difensore friulano trae dal connubio con il suo esperto “dodicesimo”.

Insomma, Alex non è affatto un imbucato; tantomeno il portiere della capolista per puro caso. E’ sempre stato consapevole dei suoi punti di forza. Ma solo quest’anno sembra finalmente il “predestinato”, cui tutti presagivano un futuro importante. Al contrario di Gollini, che dopo un inizio carriera scintillante, ha progressivamente perso smalto e sicurezza, bloccando la sua crescita professionale.

In definitiva, Meret si è fatto trovare pronto quando era necessario incassare il credito vantato nei confronti della sfortuna. I suoi più acerrimi denigratori penseranno che questo colpo di coda sia stato inaspettato.

Nondimeno, con il Napoli lanciato in classifica, pensare di rompere gli equilibri e alterare le gerarchie create con certosina pazienza all’interno del terzetto di portieri potrebbe risultare assai deleterio.

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