Nel suo editoriale sulla Gazzetta dello Sport Arrigo Sacchi ha analizzato la prestazione del Napoli col PSG. Deludente nel primo tempo, esaltante nella ripresa quando ha deciso di giocare il suo calcio senza paura.

Il Napoli,che da diversi anni produce un football ottimista con un considerevole senso dell’avventura, c’è cascato,giocando un primo tempo pieno di paura e di tatticismo che hanno inibito l’autostima e la creatività, e ha permesso agli avversari di tenere l’iniziativa. Gli uomini d iAncelotti nel primo tempo non sono stati fedeli al loro stile di squadra coraggiosa e giustamente hanno subito gol. Essere passivi, ammassarsi indietro (7contro2nel gol di Bernat),lasciare il comando del gioco a un gruppo di grandissima qualità formato da campioni come Mbappé,Neymar e Di Maria, significa prima o poi prendere gol. Gli azzurri avrebbero potuto fronteggiare con successo tanta qualità individuale unicamente con il collettivo,il pressing e una creatività organizzata.Carlo nell’intervallo ha stimolato i suoi ragazzi,ha chiesto il pressing sui tre difensori centrali per evitare una costruzione libera del gioco de lPsg. E così si è visto il vero Napoli: un blocco aggressivo,impavido e con tempi e idee di gioco importanti.I francesi sono stati travolti da un avversario che ha messo da parte le paure e si è mosso con velocità, sganciamenti continui,fluidità di manovra,un buon possesso, raddoppi e pressing che aggredivano i frastornati rivali. In 20 minuti gli azzurri hanno concluso una decina di volte e hanno finalmente pareggiato, entusiasmando i propri tifosi. L’1­1èstatostrameritato, però deve far capire a tutti che questo gruppo potrà migliorare nei singoli e battere anche team composti da grandi campioni sfruttando la propria volontà, il lavoro,le ideee il gioco che li guida e li completa.

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