In una stagione divisa in due dal Mondiale in Qatar, era prevedibile che non ci fosse un attimo di respiro. Dopo il turno infrasettimanale, quindi, si torna in campo per la quinta giornata.

Sfida dal pronostico incerto, quella tra Lazio e Napoli, che nasconde più motivi all’interno della stessa partita. I biancocelesti, dopo aver brillantemente sconfitto l’Inter, affrontano i partenopei alla stregua di un esame di maturità, con l’idea di reagire al pareggio di Marassi e confermare le ambizioni d’alta classifica. Dal canto loro, i partenopei vogliono assolutamente riscattare il mezzo passo falso con il Lecce, ripartendo con rinnovata determinazione dopo la frenata casalinga.

La gara di stasera, dunque, sarà assai indicativa sul valore attuale delle squadre di scena all’Olimpico, nonchè cominciare ad orientare il loro futuro – almeno nell’immediatezza – in ottica scudetto. Perchè due vittorie e due pareggi a testa hanno caratterizzato fin qui il loro inizio di campionato, posizionandole soltanto a due lunghezze dalla vetta.

Scontato, eppure affascinante, la contrapposizione tra Sarri e Spalletti. Cresciuti non lontani da Firenze, a pochi chilometri di distanza. Accomunati dalla medesima passione per la terra, nonchè dalla cultura del lavoro sul campo, ai limiti del maniacale. Maurizio affronta il passato, la società che gli ha dato l’opportunità di farsi valere ai piani alti della Serie A. Mentre Luciano torna in quello che per anni è stato il “suo” stadio, seppur sulla sponda giallorossa del Tevere.

Qui Lazio

Sarri recupera Romagnoli e Felipe Anderson, usciti malconci mercoledì dal match con la Sampdoria. Il primo dovrebbe formare la coppia di centrali, al fianco di Patric. Ergo, davanti a Provedel, verrà confermato l’assetto difensivo titolare, completato da Lazzari e Marusic. Insomma, torna a disposizione Hysaj, ma il quartetto iniziale rimane lo stesso.

A centrocampo, ballottaggio VecinoLuis Alberto, per affiancare Cataldi e l’inamovibile Milinkovic-Savic.  L’impressione veicolata dagli ultimi allenamenti a Formello è quella di confermare la stessa squadra che ha sconfitto l’Inter. Ovvero con lo spagnolo sfavorito rispetto all’ex Inter.

In avanti, il tecnico sembra orientato a concedere una maglia da titolare a Felipe Anderson, completando con il brasiliano, il tridente assieme a Zaccagni e Immobile.

Qui Napoli

Dopo il massiccio turnover con il Lecce, caratterizzato da ben sei novità di formazione, Spalletti torna all’antico, affidandosi agli uomini da mandare in campo che hanno avuto maggiore minutaggio in avvio di campionato. Nonchè al sistema di gioco più collaudato: 4-3-3 piuttosto che 4-2-3-1.

Un Meret sollevato, dalla chiusura del mercato e dal rigore parato contro i salentini, a difesa della porta azzurra. Classica linea difensiva, con Di Lorenzo, Rrahmani, Kim e Mario Rui. Da riportare, per dovere di cronaca, l’indiscrezione trapelata da Castel Volturno, per cui qualche chance potrebbe averla anche Juan Jesus. In tal caso, scivolerebbe in panchina il coreano.

Tornano dall’inizio Lobotka e Zielinski a centrocampo, con Anguissa a completare il terzetto deputato a costruire la manovra e garantire idonea copertura in fase di non possesso.

In attacco, appare certo il ritorno dal primo minuto di Kvaratskhelia a sinistra, con Osimhen centravanti e solito ballottaggio a destra tra Lozano e Politano, col messicano al momento favorito.

Le probabili formazioni

LAZIO (4-3-3): Provedel; Lazzari, Patric, Romagnoli, Marusic; Milinkovic-Savic, Cataldi, Vecino; Felipe Anderson, Immobile, Zaccagni. Allenatore: Sarri.

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Lozano, Osimhen, Kvaratskhelia. Allenatore: Spalletti.

ARBITRO: Simone Sozza di Seregno.

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