Dopo l’Inter, anche la Roma e la Fiorentina approdano in finale. E così la Serie A, portando una squadra all’atto conclusivo di ogni Coppa europea, sogna l’impossibile, almeno fino a qualche mese fa. Ovvero, vincere i principali trofei continentali in un colpo solo.

I nerazzurri contro il Manchester City in Champions, i giallorossi opposti al Siviglia in Europa League, la Viola in Conference al cospetto del West Ham. Insomma, non sarà una passeggiata di salute superare le due inglesi e la spagnola. Nondimeno, la soddisfazione è tanta…

Beneaugurante l’ultima volta in cui si è verificato un evento analogo, nel 1993-94. Il Milan vinse la Coppa dei Campioni, contro il Barcellona di Cruijff. Lo stesse fece l’Inter, in Coppa Uefa, con il Salisburgo. Solo il Parma non riuscì ad alzare la Coppa delle Coppe, battuto dall’Arsenal.

La prima considerazione da fare riguarda il livello medio della Lega italiana. Siamo ancora lontani dallo strapotere palesato ovunque in Europa negli anni Ottanta e Novanta. L’età dell’oro dell’italico pallone è passata abbondantemente. E forse non tornerà mai più. Nel frattempo, però, una sorta di Rinascimento del nostro calcio appare evidente.

Segno che, al contrario di quanto sostengono un mucchio di OpinioNiente, portatori sani di ricostruzioni abbondantemente faziose, nonchè discretamente servili, il significato dello Scudetto conquistato dal Napoli è altissimo. E poco importa che non sia stato apprezzato da una certa caricatura di commentatori, pavidi esponenti del pensiero unico, che straparlano di valori tecnico-tattici.

Censurati dunque quelli che non esprimono pareri allineati. Poche le voci fuori dal coro, che hanno avuto l’onestà intellettuale di accettare il dominio della squadra di Spalletti. Mentre gli azzurri hanno un’unica “colpa”: aver letteralmente annichilito la concorrenza. Quindi, tentare di derubricarne i meriti significa non avere la benchè minima idea delle potenziali ricadute in positivo sul “Sistema” nel suo complesso.

Un pò come se l’esito delle semifinali europee venisse imputato alle manchevolezze delle avversarie, piuttosto che ai meriti di Inter, Roma e Fiorentina.

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