Talvolta le dinamiche che alimentano gli eventi calcistici subiscono improvvisi cambiamenti, tali da stravolgere equilibri interni e gerarchie consolidate.

Lo sa bene Giovanni Simeone, cui le circostanze, sotto forma dell’infortunio di Osimhen, offrono una chance importantissima non solo per prendersi la scena contro il Milan. Ma anche per chiudere idealmente un conto con il suo personalissimo destino.

Quando pensiamo a El Cholito, infatti, a tutti viene in mente la tripletta rifilata al Napoli il 29 aprile 2018 con la Fiorentina, che di fatto, costò lo scudetto agli azzurri. Così, seguendo la logica della circolarità della vita, sarebbe sin troppo facile approfittare della situazione, per ricordare efficacemente all’argentino quel pomeriggio infausto per la storia del club napoletano.

Insomma, volendo riassumere in maniera abbastanza precisa l’attualità, sarebbe lecito ricordargli che una volta ce l’hai scucito dalle maglie. Adesso, tocca proprio a te consentirci di fare l’ultimo step verso l’Obiettivo (rigorosamente con la maiuscola…)!

Simeone old school

Partendo da questa premessa, appare comunque evidente come privo di Osimhen, il Napoli è obbligato a ridistribuire le responsabilità della fase offensiva (LEGGI ANCHE: cosa aspettarsi dal big match).

Quindi, impossibilito a concentrare il peso dell’attacco esclusivamente sul nigeriano, trasformatosi ormai nel centravanti ideale, poiché completo in ogni fondamentale del ruolo, Spalletti dovrà fare di necessità virtù. Immaginando di costruire le prossime partite sullo spazio liberato dall’assenza del suo numero nove.

Magari puntando forte sulla propensione di Simeone a proteggere il pallone e poi giocare di sponda. Una ineguagliabile capacità di resistere fisicamente agli urti generati dal marcatore diretto, specialmente nelle occasioni in cui prende posizione spalle alla porta. Davvero uno specialista nell’accorciare la squadra nelle varie giocate che sfociano immancabilmente nel duello uomo contro uomo.

Abilità accentuate dall’interpretazione old school del gioco, che tuttavia non gli impediscono una certa mobilità, funzionale a fraseggiare nello stretto oppure sviluppare soluzioni maggiormente associative con i compagni.

Nondimeno, nient’affatto anacronistico, l’ex Fiorentina e Verona; uno che ha ereditato dal suo leggendario padre la tipica charrua: un misto di tenacia e coraggio abbinata a una feroce volontà di reagire alle avversità. Sostanzialmente, un agonista all’ennesima potenza.

Coinvolgere El Cholito nel gioco

Il ritorno di Stefano Pioli al 4-2-3-1 significa che domani i rossoneri torneranno all’antico, adottando una difesa a quattro, in luogo dei tre centrali che avevano contraddistinto il Diavolo nelle ultime settimane. Scenario che cambia poco l’approccio del Napoli, orientato a praticare il suo calcio. Basato essenzialmente sul dominio dei flussi attraverso un possesso qualitativo, dosato per intensità e ritmo in base al momento della gara.  

Chiaramente, con Osimhen, offensive player che ha come habitat naturale gli spazi e la verticalità, il contesto tattico sarebbe stato diverso. Forse la capolista avrebbe privilegiato la ricerca immediata della profondità.

L’impiego di Simeone, invece, suggerisce di coinvolgerlo tantissimo nella manovra. Lavorando continuamente sul concetto di palla avanti-indietro-dentro per spostare il baricentro.

Sfruttando le catene laterali, affinchè si possa ribaltare il fronte del gioco dal un lato all’altro. Nonché le rotazioni dei centrocampisti, per attrarre la pressione del Milan.  

Del resto, quest’anno Simeone ha s’è già fatto trovare pronto, quando gettato nella mischia. Dimostrando abbondantemente di sapersi subito adattare alle esigenze della squadra, dall’inizio piuttosto che uscendo dalla panchina. Approfittando della sua intelligenza nelle letture per offrire una linea di passaggio pulita al possessore. Oppure fare a sportellate, predisponendosi al sacrificio, per ripulire le seconde palle.  

Occhi puntati, dunque, su Simeone. Spazio all’argentino, domani sera. Con ogni altra valutazione relativa alle condizioni di Osimhen – in ottica andata di Champions League – rimandata alla prossima settimana.

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