“L’arte della vita sta nell’imparare a soffrire e nell’imparare a sorridere “. Ecco il messaggio social, sul suo account personale Instagram, di Piotr Zieliński l’indomani della roboante vittoria contro il Monza.

Superba, così si può definire la prestazione di Zielinski .

L’aveva detto Luciano Spalletti dopo la vittoria sul Verona, che il polacco era il primo ad essere dispiaciuto per l’epilogo della passata stagione, dove proprio lui è venuto a mancare nel finale quando le sue giocate potevano proiettare il Napoli verso il traguardo.

Tra lo scorso campionato e l’inizio del nuovo è passata un’estate di trattative.

Con il West Ham in prima linea che aveva puntato forte. Trattativa non andata in porto in quanto Zielinsky avrebbe lasciato l’Italia solo di fronte ad un contratto faraonico.

L’arte della sofferenza l’ha imparata, ora però è il momento di sorridere perché adesso, a 28 anni, non si può più rimandare.

Quest’anno deve essere quello della definitiva consacrazione per lui e conseguentemente per la squadra.

Ieri ha festeggiato le 300 gare in serie A ma sembra un’altra persona. Nella partita di ieri dispensava colpi di tacco in scioltezza, suo anche il tocco d’esterno per Kvaratskhelia nell’azione del primo gol.

Batte tutti i calci d’angolo e le punizioni, segnale evidente che la responsabilità non è più un peso, che adesso vuole aprire finalmente le ali e spiccare il volo.

Del resto Spalletti gli ha cucito il suo ruolo ideale dietro le punte, libero di spaziare a suo piacimento, con dietro una diga formata da Lobotka e Anguissa, più il neo arrivato Ndombele, per togliergli pensieri o compiti difensivi.

Cristiano Giuntoli mette anche una pietra tombale sul suo possibile dirimpettaio:

“Fabian Ruiz non è in lista dei convocati perché è sul mercato, stiamo valutando le proposte “.

Un annuncio sulle ultime trattative da sistemare.

Lo spagnolo a Parigi, Keylor Navas a Fuorigrotta per completare l’ultimo tassello, anche se ad onor del vero, Meret in queste prime uscite ha mostrato sicurezza.

Nei prossimi giorni si definiranno le due operazioni, nel frattempo Napoli si gode il suo play in casa.

A differenza di Ruiz, Zieliński è senz’altro più offensivo, ha allo stesso modo piedi sopraffini, capace di far salire la squadra ed aprire le difese avversarie.

Si fa sentire sotto porta, come già visto a Verona con quel gol in fuga, che di fatto chiude la partita.

La grandezza di una squadra si misura dal centrocampo, quello a tre, che il tecnico toscano aveva disegnato già dal ritiro, sta dando, al momento, i risultati sperati.

Con l’arrivo di Raspadori si tiene l’opzione di passare ad un 4-2-3-1, che comunque il gruppo conosce bene e ha dato buoni frutti, ma l’arma in più in questa stagione sembra proprio essere il numero 20.

Un cavallo da corsa l’ha soprannominato l’allenatore partenopeo, sottolineando come la nuova posizione in campo stia esaltando le qualità.

Due partite sono troppo poche per cantare vittoria, ma intanto Napoli ritrova un calciatore che per troppo tempo ha atteso.

Adesso con l’obiettivo mondiale e la leadership del centrocampo azzurro tra le mani, non può più attendere.