Il mercato ha regalato a Luciano Spalletti una squadra capace di farlo divertire. E con lui, i tifosi del Napoli, accomunati da un rinnovato entusiasmo. Testimoniato dal Maradona Stadium, mai così gremito ormai da troppo tempo.

Come, del resto, può certificare lo stesso Monza, letteralmente accerchiato nel primo tempo, al punto da costringersi alla resa, quasi incondizionata sotto i colpi di Kvaratskhelia e Osimhen.

Lo spazio profondo come amico

Il georgiano ha avuto un impatto devastante sulla serie A, ribadendo l’evidente supremazia su quella fascia. Brutale al momento di strappare in conduzione. Sviluppa gioco e crea superiorità numerica, puntando chiunque abbia l’ardire di frapporsi tra lui e lo spazio. Abilità che lo rendono perfettamente collocabile in entrambi i sistemi che Spalletti potrebbe disegnare.

D’altro canto, il nigeriano sembra il perfetto terminale offensivo per garantire valore aggiunto negli ultimi sedici metri ad una manovra reattiva ed avvolgente, nient’affatto minimalista o conservativa.

Da non trascurare poi i movimenti di Lozano. Il messicano s’è calato nella parte, favorendo il passaggio imposto da Spalletti al “nuovo” Napoli: un calcio diverso, maggiormente orientato alla verticalità, pur conservando il giropalla sontuoso che aveva caratterizzato l’anno passato.

Il terzetto d’attacco consente di impadronirsi degli spazi, esplorando con continuità la profondità alle spalle della difesa monzese. Nondimeno, gli azzurri non rinunciano pure alla risalita della palla dal basso.

Napoli corto e mai disunito

In uno scenario tattico improntato al controllo del pallone e del ritmo, si trovano a loro agio i tre centrocampisti, cuore pulsante di una mediana che canta e porta la croce, senza mai disunirsi o perdere le distanze.

Zieliński si sta ritagliando un ruolo da protagonista oscuro, calandosi perfettamente nei panni del gregario, lui che da sempre viene meno quando bisogna dare continuità al genio.

Chiaramente l’ingranaggio fondamentale sul quale ruota il motore azzurro resta Lobotka. Concretezza e intelligenza, che equilibrano la fase di possesso, e disfano la costruzione altrui.

E se con la partenza di Koulibaly si poteva immaginare una fase difensiva claudicante, Kim s’è ambientato talmente presto, da sistemare subito la compattezza della linea, assemblando assieme a Rrahmani una coppia centrale pienamente in grado di marcare e coprirsi reciprocamente.  

Giusto spegnere gli entusiasmi…

Probabilmente ha ragione l’uomo di Certaldo, quando anima la conferenza stampa della vigilia, smorzando un po’ i toni, ed al contempo, mettendo le mani avanti: i partenopei sono pieni di talento. Qualcuno, però, non è ancora pronto.

Eppure le parole del tecnico toscano hanno sortito l’effetto sperato, ovvero evitare di aggiungere ulteriori pressioni sulle spalle dei suoi ragazzi. Che, dal canto loro, hanno fatto per intero quanto preventivato, confermando pregi (tantissimi…) e difetti (qualcosina da limare, indubbiamente c’è!) manifestati al cospetto del Verona.

Nondimeno, se questo gruppo non può essere gravato della necessità di vincere ad ogni costo, alla luce di quanto fatto vedere contro i brianzoli, dopo la “manita” dell’esordio in campionato al Bentegodi, l’abbondanza di qualità, associata ad un roster lungo ed omogeneo in tutti i ruoli, lascia presagire un futuro brillante per gli azzurri.

Ma sognare non costa nulla

Insomma, se gli addetti ai lavori, poco benevoli nei confronti del Napoli quando si tratta di equipararne la competitività rispetto alla concorrenza, aspettavano al varco gli azzurri, incuriositi dal dominio palesato a casa di Romeo e Giulietta, il biglietto da visita presentato ai biancorossi di Stroppa rappresenta un segnale preciso ai naviganti, nel mare tempestoso che conduce almeno alle Fab Four. Se non addirittura oltre.

Perché a prescindere da quello che riserverà il futuro prossimo, la squadra di Spalletti, quando si esprime al meglio come oggi pomeriggio, dà una dimostrazione di forza che suggerisce prudenza. Oltre a imporre il dovere di provare a fare meglio della scorsa stagione. 

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