Dopo aver tagliato e riannodato la sua tela in continuazione, finalmente il Napoli ha concretizzato il lungo flirt con Jesper Lindstrøm. Del resto, le vie del mercato sono infinite, e non sai mai dove ti possano portare. Non a caso, l’affare arriva quasi alla fine della sessione estiva di un periodo assai schizofrenico per gli azzurri. Specialmente in tema di esterni offensivi.  

Ma l’operazione con l’Eintracht non è nata affatto a sorpresa. I tifosi azzurri hanno ricevuto dalla società un regalo tutt’altro che inaspettato, perché quando hai in organico un calciatore che finora ha deluso le aspettative come Hirving Lozano non puoi semplicemente tornare al negozio con lo scontrino in mano e pretendere il reso. Devi necessariamente rivolgerti al mercato, aspettando pazientemente che arrivi il momento giusto.

Partiamo, dunque, dalla situazione del messicano. Impossibile ignorare quanto successo con El Chucky. Nel giro di un paio di mesi, infatti, è passato dal mancato rinnovo, al trasferimento saltato per un pelo in MLS. Forse ai Los Angeles Fc avrebbe potuto trovare un rifugio sicuro, e ricostruirsi una carriera, dopo stagioni travagliate all’ombra del Vesuvio, in cui ha dato segnali veramente discordanti circa il proprio valore.

Insomma, con Lozano rimasto senza un nuovo contratto, ci credevano ormai in pochi nella possibilità di vedere il danese in maglia azzurra. Anche perché il club partenopeo non ha mai disatteso una strategia aziendale, per cui entra ad arricchire la rosa una risorsa soltanto se contestualmente c’è una cessione.

Ecco, quindi, che i tifosi hanno strabuzzato gli occhi, vivendo come una vera liberazione la scelta avallata da De Laurentiis. Cioè, vincolare Lindstrøm con un accordo quinquennale da circa 2 milioni, arricchito dai classici bonus fino al 2028, gratificando, al contempo, le richieste dei tedeschi: prestito di 5 milioni subito, più altri 20 per il riscatto.

Scouting imprerssionati da Lindström

Oggi in tanti stanno scoprono Lindstrøm. Eppure gli scouting del Napoli avevano una scrivania zeppa di report positivi sul danese, una delle rivelazioni dell’Eintracht nel doppio confronto di Champions League dello scorso anno. Succede sempre così quando un avversario ti impressiona per efficacia, intelligenza nelle letture e fondamentali di alto livello.

In effetti, alla Deutsche Bank Arena di Francoforte, aveva messo in grandissima difficoltà Oliveira, pressando l’uruguaiano al punto da creargli continui disagi con il pallone tra i piedi. Del resto, la migliore occasione della partita fu creata da Kolo Muani, in coppia con il danese, che lasciò sul posto il terzino sinistro del Napoli e mise dentro un assist invitante per l’attaccante francese.

Bisogna aggiungere che per indole, la squadra di Oliver Glasner interpretava un calcio meno orientato alla pressione in avanti. Preferendo il blocco medio basso e rapide transizioni in verticale, che consentono di esplorare direttamente la profondità, piuttosto che puntare sul possesso esasperato. Un approccio meno aggressivo, a favore di una maggiore compattezza in mezzo al campo. Il sistema iniziale era il 5-4-1, che si trasformava in 5-4-1 nella fase di non possesso, con Goetze e Lindstrom che scendevano sugli esterni a fianco dei due mediani.

Uno scenario che certifica la completezza del neo acquisto partenopeo, mai pigro nello spendersi in un lavoro oscuro sotto la linea della palla, pronto a raddoppiare in caso di passaggio interno o reattivo sullo scarico verso il terzino. Allora, siamo in presenza di un esterno che si trova particolarmente a suo agio quando attacca a campo lungo, nella conduzione qualitativa, frutto di tecnica in velocità, accelerazione e notevole coordinazione.

In definitiva, il Napoli ha fatto sicuramente un ottimo acquisto, spendibile immediatamente e non solo in prospettiva futura.

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