Tra i calciatori più sottovalutati del nostro campionato c’è senza dubbio Allan Marques Loureiro.

Il brasiliano è meno pubblicizzato non solo rispetto ad alcuni compagni del Napoli, ma anche rispetto a certi centrocampisti di Serie A che non hanno neanche metà della sua costanza e della sua grinta.

Abbiamo spiegato i motivi per cui Tite ha commesso una follia incredibile a non portarlo al mondiale e, nel match perso contro il Belgio, anche personaggi ben più autorevoli di noi hanno parlato della mancanza di Allan.
L’ex Udinese non è un semplice interditore, ma è capace di strappi importanti, ha senso della posizione e buona tecnica.
Poi vedi Paulinho o Renato Augusto e ti cadono le braccia: a quel punto pensi “ben ti sta, caro Tite”.

Nel triennio sarriano Allan è stato tra i migliori, ma spesso le lodi le prendevano altri compagni, magari più appariscenti ma che incidevano di meno.

Siamo al cospetto di un centrocampista assolutamente completo, un vero animale nel ruolo, che non ha paura di nessuno e getta il cuore oltre l’ostacolo, essendo dotato allo stesso tempo di piedi più che apprezzabili e di un’ottima intelligenza tattica.

Nel match di sabato contro la Lazio, il brasiliano correva per tre, tamponava, si buttava nello spazio, contrastava e ha mandato in tilt “mister 150 milioni” Sergej Milinkovic-Savic, non esattamente l’ultimo arrivato. E la partita contro la Lazio è un match giocato ai suoi standard.

A cura di Vincenzo Di Maso

Lascia un commento