Antonio

Lasciate i Bambini fuori da queste volgari bassezze.
Abbiamo fallito tutti.
Nessuno escluso.
Nessuno salga sul carro degli onesti ed integerrimi Educatori.

Colpevole la Politica.
La politica del calcio che fa capo al sig. Gravina, le Società di solo business, i presidenti che spacciandosi da “pensatori liberi”, aprono bocca dando fiato ai peggiori istinti.

I Bambini al centro delle peggiori dispute. Sulle loro spalle il peso del fallimento di una società machista e narcisista.
Debole.

Costretto a rigirarsi la maglietta. Nascondere logo e fede.
Suo malgrado, il piccolo tifoso, diventa un caso.
Un pretesto su cui dissertare di Educazione civile, società, politica e cultura dello sport.

Nessuno si permetta di usare Antonio per far dietrologia spicciola e farne un nuovo capro espiatorio.
Nessuno tocchi i Bambini ed in questo nessuno ci veda la Religione.

Si chiama Educazione.

Argomento sconosciuto nella società dei social che tutto vedono, tutto immortalano e tutto mettono in piazza.

Una foto in diretta.
Un commento ed ecco che monta la macchina del fango.
Tifo maleducato.
Cori osceni.
Pseudo adulti a sfidarsi come bestie.
Foto social, commenti, una maglia nascosta ed Antonio?
Dove è Antonio in tutto questo?
A chi importa veramente di Antonio?
Importa davvero alla società come Antonio ha vissuto Fiorentina – Napoli?
Caro Antonio, importa poco ed a pochi, ma non disperare.

Il Napoli ha pensato di far un gesto di solidarietà e riconciliazione con il tifoso in erba.
Invitato a Castelvolturno e poi per Napoli – Lecce al Maradona, il piccolo, potrà fare pace col pallone e con il suo desiderio di tifarlo.

Quanto lavoro c’è da fare.
Strade e strade da percorrere per far crescere i nostri Bambini.
Nostri. Di tutti. Una società seria fa così.

A proposito, caro Presidente De Laurentiis il Napoli è soprattutto di Antonio e di altri 5 milioni di Antonio. Lo tenga presente quando stabilisce prezzi ed immagina iniziative sociali.
Ad Antonio il business non importa nulla.
Dei colori si.
Tanto.