Parlò di nuovo</strong>. E come sempre, nel tentativo di dire una cosa intelligente, ha detto uno sproposito. Il soggetto quasi inutile dirlo, è Aurelio De Laurentiis. Mentre in Italia infuria il mercato lui se ne è andato in America per motivi a noi del tutto ignoti, certamente non legati alla sua attività di cinepanettonaro. Ed essendo il Napoli una società in cui senza il suo permesso nessuno può neanche anche in bagno per espletare i bisogni fisiologici qualcuno converrà che non era il momento ideale per andare all’estero. Il povero Giuntoli tratta giocatori che non può prendere, ma lasciamo stare.
De Laurentiis parlò di nuovo di disse una stupefacente verità: bisogna ridurre la serie A a 16 squadre. Sin qui ne possiamo discutere: forse il numero ideale è 18, ma l’idea di ridurre è condivisibile. Ammesso e non concesso che Sky, Mediaset e compagnia cantando siano d’accordo a ridurre il numero di partite da far vedere (in linea di massima di Chievo-Sassuolo, o Spal-Crotone non frega nulla a nessuno, e solo per personale simpatia abbiamo escluso dall’elenco il Benevento…), in questo modo ci sarebbero se non più soldi, meno squadre che partecipano alla divisione.
La follia è la proposta di ridurre ad una sola retrocessione. Perché in questo modo ci sarebbe meno necessità di fare imbrogli.
Oddio: ci sono squadre che fanno imbrogli? In che senso, presidente? Ma lo sa che in base all’art. 1 del Codice di Giustizia Sportiva se Lei sa che ci sono imbrogli deve denunciare la cosa, altrimenti lei (ed il Napoli per responsabilità diretta) è da deferire per omessa denuncia? E di grazia: di che tipo di imbrogli stiamo parlando, giusto per capire? Ci sono squadre che si vendono le partite? O forse ci sono presidente che truccano i bilanci perché altrimenti non ce la fanno?
Non si può “Vuttà ‘a petrella e annasconnere ‘a manella”. Se sa qualcosa lo dica, o taccia.
Per altro, ma il sottoscritto è uno legato al calcio all’antica, verrebbe da pensare che ridurre il numero delle retrocessioni avrebbe il risultato opposto. Poiché statisticamente una squadra, anche due, si staccano subito, ci sarebbe un mercimonio da parte delle altre squadre che a quel punto non hanno nulla da rischiare. Pensi un po’, il sottoscritto pensa che sono da introdurre i play-out, in modo che anche alla decima in classifica brucia il sedere e se la gioca fino alla fine. Con una sola retrocessione già a novembre 7/8 smobiliterebbero.
Presidente, un consiglio. Lei è bravo e fortunato, non necessariamente in quest’ordine. Impari a resistere alla tentazione di parlare. Il calcio non è per Lei. Quanto meno il calcio che piace ai tifosi. Si goda i soldi che guadagna grazie al Napoli, eviti di parlare. Per altro ci sono tanti presidenti che non parlano mai. Faccia lo stesso. E’ un consiglio da amico. Gli amici veri sono quelli che le dicono quando sbaglia, non certamente quelli che le danno sempre ragione.
Caro De Laurentiis, eviti di parlare di calcio. Non è cosa sua.

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