Fabiano Santacroce, ex giocatore del Napoli che ha militato nelle file azzurre dal 2008 al 2011, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Tuttomercatoweb. Ecco le parole del difensore:

Cosa manca al Napoli?

“Manca forza mentale, quella che deve venire dai giocatori più esperti. Il Napoli non ha la solidità dell’Inter, deve imparare a giocare male e fare risultato”.

Il palmares delle panchine può giocare un peso nella lotta Scudetto?

“In campo non scendono gli allenatori, la palla magari non va nello stesso punto in cui avevi provato. I gesti come Ibra che perde tempo ti fanno vincere le partite”.

Come può essere sostituito Insigne?

“Sarà difficilissimo. Lorenzo è uno di quegli esterni che non ruba l’occhio come altri ma ha un ruolo importantissimo nella tattica. È sempre al posto giusto e mette tanti assist. Chi oggi può giocare lì non è al suo livello”.

Zerbin è pronto?

“Per la Serie A sì, per farla a Napoli non credo. Deve avere la possibilità di sbagliare, avrebbe troppe pressioni”.La Cremonese è un modello per la B?“Fagioli è uno dei miei preferiti, ha qualità enormi e aveva bisogno di chi lo facesse giocare. Bisogna puntare di più sui giovani e non solo per i guadagni dei regolamenti”.

Cos’è successo a Lucca?

“Ha pagato lo scotto della visibilità ed è stato protetto poco. Spero si riesca a ritrovarlo, stava facendo vedere grandi cose”.

Gatti può ambire ad essere un titolare della Juventus?

“La maglia è pesantissima, anche perché dovrebbe sopperire a delle mancanze complesse. La Juve sta dove sta perché gli sono mancati i pilastri difensivi. Ha maturità, il salto è grosso ma penso possa riuscire a starci”.

Bremer avrà tantissimo mercato?

“Sì, è un giocatore bello che fatto. La tipologia di difensori è cambiata, ai miei tempi c’erano più marcatori e oggi quando se ne trova uno bravo ci si fionda sopra. Però è molto interessante”.

Vorresti fare l’allenatore?

“Sbagliatissimo, mi verrebbero troppi capelli bianchi. Ho preso il patentino ed è stato interessante capire come si pensa dall’altra parte, ma ho deciso di lasciare subito perdere e continuare a fare l’osservatore, studiando da procuratore”.

Che ricordo ha di Zamparini?

“Ottimo, è stato come un padre. Usava bastone e carota, ci teneva a livello umano: ora i giocatori sono oggetti da vendere e spostare, lui se li coccolava”.

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