Giovanni Di Lorenzo: la “paura” del calcio di rigore! Rifacendoci alla nota canzone di Francesco de Gregori, la leva calcistica del 68, dove il racconto del giudizio verso il calciatore può sembrare chiara verso il timore del battere un rigore, mentre viceversa, ne narra il coraggio, l’altruismo e la fantasia a dover emerge nelle difficolta’. Esempio piu calzante per spiegare il momento combattuto che vive il capitano azzurro Giovanni Di Lorenzo, ad un passo dalla cessione senza mostrare alcun pentimento sul rendimento mostrato questa stagione

Se è vero, come lo è, che si è trattato di una annata disgraziata, con scelte inverosimili per quanto errate della società, vi è stato anche il rendimento individuale, tra cui quello del capitano, che certamente non hanno alcuna giustificazione, dove ci si aspettavano più reazioni di riscossa che ammaini di bandiere, soprattutto se pensiamo che si stia parlando dei Campioni d’Italia uscenti, mostratisi irriconoscibili rispetto al dominio ed al rendimento mostrato l’anno scorso si capirà di cosa si sta parlando!

Giovanni Di Lorenzo: Il capitano che “scappa” dalla contestazione!

Era Maggio del 1989, si giocava Napoli-Pisa terminata poi 0 a 0, a pochi minuti dal termine, l’allora tecnico Ottavio Bianchi sostituì Maradona il quale, udite bene, venne sommerso da 40.000 fischi uscendo a capo chino ed a piedi nudi senza batter ciglio! Stiamo parlando del Dio del calcio, ricordando le polemiche con l’allenatore bergamasco, che poi lasciò a fine stagione, susseguitesi per tutto il torneo. Ma comunque si vinse la Coppa Uefa!

Tornando ai giorni nostri, doveroso l’esempio per capirne l’analisi, potremmo ricordare Montervino, Paolo Cannavaro, Hamsik, Insigne, ed oggi Di Lorenzo, tali esempi per rimarcare che il capitano sia il primo a dover subire la contestazione nei momenti bui di una stagione, ma non certo poi prende le valige e scappa sol perché’ fischiato!

Sembra uno specchio troppo simile al Presidente, se si vicine parli se sbagli non proliferi parola. Sinceramente lascia basiti proprio tale comportamento da parte di Di Lorenzo, che probabilmente nasconde   le macerie di una stagione, che tra spogliatoio e società a pagare e stata la dignità!

Giovanni Di Lorenzo: “Ostaggio” di una procura. Ma la personalità e’ una fascia senza paura!

Al termine di Napoli-Lecce, ma vi era già aria di contestazione al Maradona, una selva di fischi, cori e striscioni polemici, ha sommerso il saluto al campionato degli scontenti ed ormai ex Campioni d’ Italia, vago ricordo della squadra, lodata ed amata in ogni dove inorgogliendo un popolo intero, smarritasi tra tecnici diversamente inabili ed una società che non ha nulla a che vedere con le gestionali’!

Dieci minuti prima del fisco finale, il capitano viene sostituito da Mazzocchi, quindi a capo chino ed un mix di fischi ed applausi ne accompagnano l’uscita mesta del Robocop visto l’annata precedente. Contestato? Sul rendimento? I fischi ci sono per tutti! Ma quella fascia obbliga a metterci la faccia, il famoso coraggio, anche d’avanti ai microfoni, cosa che purtroppo per lui a fine gara, non avvenuto nemmeno via social.

Grave pero’ sono le dichiarazioni rilasciate ’ dal Procuratore del calciatore, Mario Giuffredi, il quale gia’ da giugno aveva sentenziato “Lo spogliatoio degli scontenti”, rincara la dose, e sinceramente dopo questa stagione del suo assistito mi aspettavo ben altra dichiarazione, definendo conclusa l’ avventura in azzurro del capitano poiché’, a suo dire, la società ritiene vendibili tutti! Come sempre fatto del resto!

Giovanni Di Lorenzo: In campo ci vai tu non il tuo Procuratore!

Premettendo che i fischi fanno parte del gioco, se un procuratore dichiara che sia  troppo tardi per i ripensamenti, mi chiedo, ma il contratto fino al 2028 del Di Lorenzo che valenza può avere? E soprattutto, il manager come può dire che va via con tale situazione in essere?

Allora il malpensante asserisce che gia’ vi e’ laccordo con un altro club? Nerl caso specifico la Juventus ?(Zampino di Giuntoli?). Sinceramente poteva benissimo risparmiarsi lui questa uscita, probabilmente scottato dalle dichiarazioni del patron sul sentirsi “ricattati” dai procuratori, visto che alla fine conferma tali dichiarazioni con il suo proclamare “…l’andrà via” del suo assistito dimenticando probabilmente il contratto in essere

.È chiaro che non si trattiene nessuno contro il proprio volere, ma è incontrovertibile che sia gia’ pronta la cifra per assicurarsi il difensore azzurro da versare al club di Adl, altrimenti questo caos non avrebbe senso vi pare? Se fosse cosi, giusto che vada via almeno le commissioni della procura sarebbero salve!

Personalmente tutto questo teatrino ,rappresenta lo specchio di questa stagione, dove tutti si son sentiti padroni di un vapore che sta affondava sotto i colpi di una malsana gestione.  Di Adl ne abbiam parlato fin troppo, di Giuffredi potremmo dire che alla fine si è dato la zappa sui piedi da solo visto che risulta anche  l’unico procuratore ad essersi adirato dopo il parlare presidenziale. Peccato davvero per la figura barbina!

Chi perde è il capitano, salire sul carro del vincitore lo sanno fare tutti, ma e quando la nave affonda che si resta ai propri posti vi pare?

Chi perde è il capitano, salire sul carro del vincitore lo sanno fare tutti, ma e quando la nave affonda che si resta ai propri posti vi pare?  In questo caso, scappare nel silenzio per far parlare chi non è sul campo, da l’idea di cosa si stia parlando!

Abbiamo sbagliato tutti, ma il prossimo anno ci rifaremo e torneremo a vincere!” Queste sono le parole di un vero capitano! Dovunque andrai, grazie Giovanni, ma mi raccomando, di al tuo procuratore che nel futuro contratto vi sia la clausola che non consentai investirti di gradi che non puoi sostenere, e fai tesoro di questa annata disastrosa, consapevole che non potrai mai essere quel capitano, figura forte e carismatica, che sa gestire e rianimare il malessere! Mediti Giuffredi, mediti!

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