Nessuna nuova, buone nuove. Il fatto che da Dimaro non arrivino notizie è un fatto molto positivo per gli azzurri e per Sarri. Per la mancanza di infortuni, come ovvio, ma anche e soprattutto per la calma piatta sul mercato. Il Napoli per essere più forte (sulla carta) dello scorso anno non deve fare nulla. Il miglioramento di alcuni giovani è quasi un fatto scontato. E in rosa non vi sono, con la sola eccezione di Reina, ma è un portiere, quindi il discorso è diverso, “anziani”.
Il Napoli ha da inserire qualche pedina, ma non si tratta di attori protagonisti. Servono alternative, e pare stiano arrivando. Per il resto va bene così. L’immobilismo è un dato positivo, mai come in questo caso. E per quanto la cosa irrita chi si occupa di mercato, per i tifosi va bene così. E tutto sommato anche per Sarri, che per altro ha avuto la conferma di quello che sapeva già: Reina resta, e anche Ghoulam è vicino al rinnovo.
Il problema del Napoli, che è forte soprattutto dal punto di vista tattico, è che il gioco degli azzurri possa essere ormai conosciuto, e gli allenatori possono provare a prendere le contromisure. Sin qui da dicembre in avanti (ossia da quando si è iniziato a giocare con Mertens in mezzo) il solo Gasperini ha imbrigliato la squadra azzurra. Tutti gli altri allenatori, anche i pochi che non hanno perso, sono stati dominati.
Sarri lo sa, e certamente starà studiando qualche alternativa. Non da sconvolgere la squadra, ma per inventarsi l’arma in più. Milik innanzitutto, che sarà il grimaldello in certe occasioni. Ma anche la capacità di Ounas di saltare l’uomo, soprattutto in alcune occasioni, potrebbe tornare utilissimo. iL Napoli lo scorso anno, a partire da dicembre, ha sbagliato solo due partite, entrambe al San Paolo, col Palermo e col l’Atalanta. Cinque punti persi che non avrebbero dato lo scudetto, perché la Juve avrebbe fatto qualche punto in più, se necessario, ma che devono essere il punto di partenza per il prossimo campionato. Il Napoli deve imparare a vincere le fanose patite sporche.

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