Bremer cuore bianconero: venerdì 20 Maggio 2022 ore 22,45 il Torino finisce con una pesante sconfitta il suo campionato contro la Roma di Mourinho. Partono comunque i festeggiamenti e sotto la curva Nord (la ex curva maratona oggi Sebastopoli) si presenta il premiato difensore brasiliano Gleison Bremer che incitato dai tifosi festanti dopo la sconfitta per 3 a 0 (tutto nella norma) saluta la gente granata battendosi la mano sul petto e saltando al grido “chi non salta un bianconero è”.
E’ proprio lì che evidentemente il miglior difensore della Serie A deve aver capito tornando a casa e dando uno sguardo fulmineo al suo cane (di colore rigatin) che il suo cuore batteva per un altro colore, quello bianconero dei cugini.
Fu così che da vecchio cuore granata Bremer diventa un vecchio cuore bianconero e senza dire nulla in questi anni si ispira all’ex juventino Giorgio Chiellini. Un esempio di sportività e di correttezza uniche nel campionato di Serie A che Pasquale Bruno a confronto era Maldini.
Quanti grandi giocatori del Toro si sono ispirati agli acerrimi “nemici” juventini?! Chissà se Paolo Pulici si ispirava alle mirabolanti gesta di Omar Sivori o Boniperti piuttosto che Cravero o Lentini avevano come fulgido esempio Sergio Brio o Causio.
Ecco a proposito di ciò: se fino a qualche anno fa un giocatore del Toro passato dall’altra sponda del Po avesse detto una cosa del genere difficilmente avrebbe avuto vita facile a Torino. Ma i tempi sono cambiati direte voi e certamente 41 milioni di Euro più bonus comodamente pagabili in 3 anni (un po’ come nei noti marchi di divani) fanno comodo per investire e sono un affarone. I più positivi ardiscono addirittura un “vedrete che con quei soldi faremo una grande squadra”. Piccolo particolare: i denari della cessione di Bremer a bilancio quest’anno saranno all’incirca 14 di cui secondo il Presidente Cairo, sette sono già stati spesi.
Elemento non secondario, il Torino FC deve rimpiazzare almeno sette uomini e a meno di prestiti con riscatto o svincolati sarà dura allestire una rosa degna di tale nome e secondo le richieste del tecnico Juric (nostre fonti lo danno quasi al limite della sopportazione).
Se fino a qualche anno fa sarebbe già montata la contestazione più dura oggi i tifosi gioiscono per la cessione all’altra squadra di Torino del loro miglior giocatore. Una gioia quasi maniacale figlia di 18 anni di nulla o di contentini.
Oggi si gioisce per una sconfitta di misura mentre una volta ci si arrabbiava. Oggi si gioisce per un giocatore ceduto anche all’altra sponda una volta si scendeva in piazza. Ormai il tifoso medio granata dopo anni di maltrattamenti è succube del suo carnefice che da troppi anni umilia il tifoso rendendolo schiavo inconsapevole di quella che in realtà è pura umiliazione ma che per lui diventa normalità o quasi gioia. Il tifoso assuefatto è diventato come la peggiore delle vittime dei mostri ovvero con la sindrome di Stoccolma ed intanto negli uffici milanesi si ride e si festeggia. Che bello che era il Toro una volta!
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