Stendiamo un velo “pietoso” sulla stagione 2024 del Napoli. Meriti pochi, demeriti tanti ma questo studio sugli equilibri serve a poco. É stato tutto fin troppo sviscerato. È chiaro cosa e come si è caduti in errore. Si guarda avanti.
Il calcio moderno è poco sport e tanto azienda. Poco pallone e tanto mercato, soldi ed investimenti.
Il tutto ha uno strumento di misurazione. Ranking.
Una sorta di classifica a punti che consente avanzamenti o il declassarsi del marchio.
Si partecipa al gioco dei grandi se si hanno le carte in regola. Storia, risultati e qualificazioni europee. Il Napoli è fuori dalla Champions e per un tiro mancino, infame, del destino, ha consentito alla Juventus di partecipare al prossimo mondiale per club.
La squadra di De Laurentiis, l’azienda Napoli, vive come ossimoro e paradosso, il momento più critico dei suoi recenti anni.
Classifica ma soprattutto “incassi”. Al molto probabile mancato arrivo dei milioni targati qualificazione Champions, si aggiunge, appunto, il mancato premio per il mondiale.
Tanti, tanti, tantissimi soldi.
Mancheranno gli introiti, calerà il posizionamento nel ranking europeo e mondiale.
È questa la reale misura della squadra e dell’azienda.
Se in campo si può pareggiare magari vincere senza troppi meriti, il ranking non ammette concessioni ed errori.
Il calcio moderno è praticità.
Solo chi vince, avanza.
Solo chi non sbaglia nulla, gioca per il vertice.