Napoli Basket-Fortitudo Bologna non sarà mai una gara come tutte le altre. Ora si chiama GeVi, nel 2006 si chiamava Carpisa e, oltre a vincere la Coppa Italia, la Napoli della pallacanestro sognò addirittura le finali scudetto. Ci fu un botta e risposta tra quella Carpisa di coach Bucchi e quella Fortitudo di coach Repesa, Campione d’Italia in carica. Si arrivò a gara-5 con la Fortitudo che ebbe la meglio e con Napoli che, forse penalizzata anche dal caso Sesay, chiuse con orgoglio e onore una stagione memorabile.

Anni dopo poi si è venuto a sapere che partenopei e felsinei diedero vita ad un duello così prosciugante che, chiunque fosse passata in Finale, avrebbe potuto fare ben poco contro la Benetton Treviso, che infatti si laureò Campione d’Italia piuttosto agevolmente.

A distanza di 15 anni, le due squadre tornano ad affrontarsi nel massimo campionato, con la Effe che avrebbe potuto presentarsi ancora con coach Repesa sulla tolda di comando. Ma l’allenatore croato ha lasciato l’incarico ad inizio stagione, del resto i biancoblu non sono più quelli formidabili che quindici anni fa lottavano per il vertice della classifica.

Final Eight nel mirino

Anche la Fortitudo, così come Napoli, è passata da una fase di ricostruzione sognando di rinverdire quei fasti, al momento l’obiettivo degli uomini di coach Martino è quello di riemergere dalla palude della classifica. La GeVi di coach Sacripanti, invece, proprio battendo la gloriosa e blasonata avversaria, potrebbe regalarsi l’inaspettata e a tratti sorprendente qualificazione per le Final Eight di Coppa Italia.

Nonostante sia una neopromossa, la compagine napoletana sta disputando un campionato straordinario, andando oltre le previsioni, basterebbero solo altri due punti per rientrare tra le prime otto e procurarsi il biglietto per Pesaro.

Dopo una striscia di cinque vittorie consecutive, sono arrivati due ko di fila – in casa contro Trento e nella rocambolesca trasferta di Venezia – battere la Fortitudo, oltre ad avere un sapore sempre particolare, suggellerebbe una prima parte di campionato da applausi. Dovesse fallire l’obiettivo non ci si dovrebbe crucciare più di tanto, ma subentrerebbe un pizzico di amarezza perché, soprattutto dopo la vittoria a Varese, sembrava davvero ad un passo.

Torna Rich

Coach Sacripanti dovrebbe riavere a disposizione Rich, che a Venezia uscì dopo qualche secondo per una contusione, ma è emersa una nuova positività e quindi il roster non sarà al completo. Servirà un po’ una GeVi versione Carpisa, quella dei Greer, dei Cittadini, dei Rocca, dei Morandais, degli Stefansson; va anche detto che i Velicka, i Pargo, i Parks, i McDuffie, i Rich si stanno dimostrando all’altezza, non dimenticando mai di essere neopromossi.

Sicuramente sarà difficile vedere le squadre sul parquet e non pensare ai duelli tra Morandais e Belinelli, momenti che non facevano mai immaginare ciò che sarebbe successo in questi quindici anni. Patron Grassi ha riportato Napoli nel basket che conta e, ad inizio stagione, un po’ tutti hanno cerchiato in rosso la gara contro la Fortitudo, come a dire “dove eravamo rimasti?”.

A quella Napoli che, dopo aver messo in bacheca la seconda Coppa Italia della sua storia, provava ad avvicinarsi addirittura al tricolore e tutta la Bologna biancoblu si mobilitò per rendere il PalaDozza un catino infuocato all’arrivo della ciurma di Piero Bucchi. Si era capito che, per avere ragione di quelle canotte azzurre, non bastava solo il rettangolo di gioco, serviva creare un ambiente il più incandescente possibile.

Brividi al PalaBarbuto

Ora è la Virtus la squadra che sta facendo sognare Bologna, ma la Effe vorrà ritornare presto protagonista e ritornare nei ranghi che le competono uscendo da quelli da nobile decaduta in cui è classificata adesso. Anche la GeVi Napoli, nella consapevolezza di essere una neopromossa, sogna di ritornare una splendida realtà del grande basket italiano, capace di contendersi i titoli con le big storiche.

Ecco, la gara di domani è a suo modo storica perché dire Napoli-Fortitudo significa ricordare quelle sfide in cui la tifoseria partenopea amante della palla a spicchi non si era mai sentita così grande. Dopo tre lustri, ritornare a respirare quell’aria, pur contestualizzata nell’attuale scenario, provocherà dei brividi lungo la schiena di ciascun tifoso.

Napoli non ha mai perso la voglia di emozionarsi e di ritornare ai livelli della Carpisa, al PalaBarbuto ritorna la Fortitudo, quale occasione migliore per regalarsi una domenica indimenticabile?

Maurizio Longhi