Il professionismo ai professionisti. Il dilettantismo ai dilettanti. Guai a ritenersi professionisti quando non se ne possiede il piglio. La formazione, lo studio, la preparazione a cui sono chiamati costantemente, in ogni campo, i professionisti, non è acqua bollita e non è tempo da considerare buttato.
Ritiro si, ritiro no, anzi vedremo. Punizione, colloquio, riunione o presa di posizione?
Onestamente c’è del ridicolo. C’è del ridicolo oltre la prestazione con l’Empoli.
Alla ricerca di un qualcosa di comico. Chi più ha da fare, dia.
De Laurentiis infuriato, sceso negli spogliatoi per ordinare il ritiro poi ci ripensa. Lo rimanda al dopo Roma, anzi lo evita del tutto.
Riunione a sei occhi. Calzona e Di Lorenzo al tavolo del presidente.
Per discutere, ma di cosa?
Sembra stucchevole e comico allo stesso tempo.
Azienda calcio Napoli o collegio per bambini in “disordine”?
Quanta confusione, quanto pressapochismo.
Quanta pazienza serve ad assistere ad una gestione tanto improvvisata.
Probabilmente il termine più corretto, educato ed adatto: improvvisazione.
In campo, in panchina, negli uffici, nella comunicazione ed anche ci consentirete, nella modalità decisionale post emergenza.
Il professionismo ai professionisti. Non ci si improvvisa.
Non si gioca a far il capo.
Oltre il piglio, la qualità, la competenza, le regole ed un codice.
Etico e comportamentale più che sportivo.