Nulla peggio del silenzio.
Nulla ferisce più del silenzio. Nulla distrugge più di un megafono rotto.
Meglio una discussione franca, accesa, magari con qualche insulto sonante che un silenzio verticale.
Assordante.
La cantilena del De Laurentiis pensiero sugli asset societari ha stancato chi scrive, figurarsi chi legge.
Ribadire del modus operandi aziendale, di ciò che manca e di quel che andrebbe fatto, è diventato ridicolo da ribadire. Lo eviteremo per non cadere anche noi nel comico.
C’è però un qualcosa che disturba sempre e che da queste parti abbiamo battezzato, ironicamente, con “comunicazione atipica”. Il garbo deve sempre accompagnarci.
Non si parla. Diktat.
Se lo si fa, tenersi sul generico. È tempo di bavaglio ai giornalisti. Occhi aperti.
Silenzio assoluto ed assordante a Napoli, quindi.
Silenzio tra il ponte di comando, i marinai ed i passeggeri a bordo.
Nulla di peggio.
Tutti a chiedersi la stessa cosa. Arriveremo in porto?
Silenzio.
In questo modo si affonda, sempre che, la nave non stia già imbarcando acqua.