Tempo di sosta e tempo di Nazionali.

Spalletti porta a casa un punto meritato in 10.
Il Belgio pareggia ma non passa.
L’espulsione di Pellegrini, sul 2-0, cambia gara ed atteggiamento.
Si ferma il campionato non certo la critica e l’analisi.
Il campionato riposa ma non dorme mai.
Il tempo “fermo” quindi consente il punto.
Il calcio da parte, focus sul tema arbitri. Tema caldo anzi bollente.
Senza entrare nello specifico degli episodi, comunque da analizzare all’interno di una specifica gara, c’è malcontento in molte sedi.
Roma, Napoli, Baldanzi, Kvaratskhelia e la moda dello step on foot. Sintesi di un turno “sfortunato”.
“No, non sono affatto soddisfatto”. È un Rocchi categorico, serio e coerente. Ritroveremo il termine più avanti.
Avvio di campionato complesso, ultimo turno “dilettantesco”.
Dilettantesco perché vissuto a libera interpretazione. Si recita a soggetto direbbero i teatranti. L’ amico capitano me lo ricorda spesso.
“Siamo 46”
46 persone con 46 teste pensanti e troppo spesso con una personalissima filosofia.
Visuale e visione personalizzata dell’episodio e della sua interpretazione.
“Occorrerebbe omegeneita’ al 100% ma parliamo pur sempre di uomini”. Dopo il bastone, la carota. Rocchi mena ma deve anche carezzare la sua squadra.
Var a richiesta e tempo effettivo probabilmente appartengono ad altri sport. Parliamo pur sempre di pallone.
A margine dell’analisi, occorre, una speciale menzione per il fischietto napoletano Fabio Maresca.
Il top arbitro è attualmente “appiedato”.
Fermato per un mese per indagini in corso. Una brutta avventura in Kuwait e non c’entrano per fortuna i venti di guerra mediorientali.
Un carattere fumantino, una spiccata personalità ed una frase maldestramente interpretata. Culture diverse e lontane. Parole che si aprono a differenti significati.
Fermo preventivo per Maresca e a sentir Rocchi, le designazioni ne hanno risentito.
Insomma c’è la lavorare.
Far chiarezza e migliorare.
Migliorare per far chiarezza in chi è affetto all’antico morbo del preconcetto.
Il retro pensiero.