Barcellona-Napoli è una bella partita per gli amanti del calcio. Poca tattica e campo aperto. Il Barcellona gioca per far male. È la filosofia di casa.
Non è perfetto, non è equilibrato sempre, lascia spazi dove si infila Kvaratskhelia ma produce occasioni in quantità. Il rischio è calcolato.
Xavi si danna. Ragazzi terribili a scorrazzare verso la porta di Meret.
Pochissimi superano i 20 anni, mixati con alcune firme di carattere. Lewandowski su tutti. Un tocco, un gol.
La cantera blaugrana è un fenomeno storico che si rispolvera. A proposito di Meret, alla fine sarà il migliore in campo per il Napoli ed è un dato che parla chiaro.
Il Napoli è fuori dalla Champions 2023. Giustamente. Il divario, sebbene una partita vis a vis, è nei dati, evidente. Kvaratskhelia, come al solito “incaponito” ha avuto più di una volta il match point, pochi centimetri fuori. Diversamente Osimhen fallisce pienamente il match. I suoi cento e passa milioni non si sono visti all’Olimpico.
Il Barcellona accede ai quarti dopo 4 anni.
Barcellona-Napoli finisce 3-1.
La partita è equilibrata, tendente alla parte catalana. Faccia a faccia in campo aperto. È un Barcellona dalle qualità singole evidentissime, importanti. È un po’ meno squadra di quanto si possa immaginare. Giovanissimo e talentuoso ma il Napoli esce per “colpa” sua.
Occasioni da ambo le parti. Alla fine il Barcellona, nelle due gare, merita il superamento del turno.
Peccato, onestamente peccato. Per puro paradosso, il Napoli ha avuto la chance di passare. Per puro paradosso, il Napoli è stato vivo fino all’ultima curva. Vivo nonostante mille incertezze, diverse buone occasioni ed un centrocampo fantasma.
Il risultato in bilico resta un rammarico. Il risultato e non il gioco. Il risultato e non il campo.
Fino al 3-1, il Napoli può rimpiangere errori personali gravi. Lindstrom sognera’ per anni quel colpo di testa.
Finisce l’avventura europea. Il Napoli non andrà al mondiale.
Non resta che dare un senso al campionato. Terza parte.