Dopo il dominio francese la città di Napoli, nel 1504, passa sotto la dominazione spagnola che lasciò tracce profonde nell’assetto urbanistico della città; fu aperto il famoso asse viario che prende il nome dal viceré spagnolo Toledo e furono costruiti i Quartieri Spagnoli. Inizia cosi la storia tra Napoli e’ Barcellona, tra Spalletti e Xavi, tra Osimhen e Ferran Torres…ma soprattutto Diego Armando Maradona.

Correva l’anno 1984, ed era l’ultimo giorno di mercato, a mezzanotte si sarebbero chiuse le frontiere, ma per fortuna, Dio e’ tifoso del Napoli, e’ regalo’ il piu’ grande di tutti ad un popolo che fino a quel momento era solo riconosciuto per la pizza, mandolino e pulcinella.

 In quella occasione ricordo il continuo osteggiare del Barcellona, dell’ allora presidente Gaspart, i continui tentativi del Napoli nel voler acquistare,Maradona, ma la testardagine di Antonio “totonno” Iuliano, e la regia di Ferlaino, allora presidente del Napoli, porto’ in dona l’Argentino dei “quartieri spagnoli” ,e da li anche il Napoli divenne piu’ importante del Barcellona!

Ma, a scanso di equivoci, ritorniamo al presente, e vanno ricordate alcune differenze evidentissime, anche ora, tra i due club, il primo riguarda una struttura societaria all’ avanguardia, il riferimento va al Barcellona, dove fin da ragazzini, la famosa Cantera, si viene cresciuti con una mentalita atta alla vittoria, ed il poter diventare un calciatore del Barça. Con investimenti che superano anche i nove zeri, per fa si di formare i campioni di domani.

Da questa parte invece, non vi sono investimenti di rilievo, della Societa’ attuale intendo, che ha portato alla formazione di futuri campioncini, da trasportare in prima squadra, ne si possono dichiarare investimenti a nove zeri come evidenziato in precedenza. Va ricordato il famoso periodo della “Scugnizzeria“, ma rivelatosi un progetto senza fondamenta.

Altra differnza, anch’essa sostanziale, sono le liquidita’ che differenziano i due club in maniera sicuramente “sbilanciata” a favore del Barcellona, anche se ora non vive come qualche anno fa, infatti non ci sono piu’ Messi, Meymar e Suarez, ma sicuramente una squadra competitiva per mentalita’ e progettualita’

Da quest’ altra parte, un marchio, SSC Napoli, gestita dalla FilmAuro, con a capo il Presidente Aurelio De Laurentiis, fatta da investimenti mirati su calciatori da costruire e rivendere,autofinanziamento, oltre che in alcuni casi, l’era Benitez lo racconta, arrivarono gente del calibro di Albiol Higuain e Callejon dal Real Madrid, il comandante e futuro capitano Koulibaly, ma sempre ricordando le cessioni che ne permisero gli acquisti cioe’ Cavani e Lavezzi, che grazie alle loro ricche partenze, si riusci a svoltare, e lottare per il titolo, anche se e sembrato perpetuamente irraggiungibile!

Ma domani sera, con la regia di Maradona, ed un auspicabile quanto desiderato, intervento di San Gennaro, potrebbe avvenire un vero e proprio “miracolo!“, approfittando proprio del fatto che il Barça e’ in pieno “restyling“, e potrebbe avere qualche piccola pausa, come il primo tempo dell’ andata, e se ne potrebbe anche approfittare la squadra di Spalletti, senza dimenticare pero’, che si parla sempre del Barcellona

Ora pero’ tocca al Napoli, fare la differnza, e far si che tutto cio’ si avveri, come dice il detto: Aiutati che Dio ti aiuta, di fronte vi e’ una mentalita’ed un organizzazione, senza dimenticare il mental-coach Xavi, che ha vinto tutto cio’ che si potesse vincere con questa squadra da calciatore, ma noi abbiamo tre cose Maradona ,San Gennaro ed il cuore!

E se i primi due sono i nostri Angeli, accanto a voi sentirete il “battito azzurro” fin dal primo passo sul rettangolo verde, che vi osannera‘ per quei colori che voi indosserete, dal primo all’ ultimo secondo, anche a chi a gia’ deciso il suo futuro altrove, l’ importante e’ dar tutto per quel magico colore.

La mentalita’ dei blaugrana si basa sul vincere sempre ed ovunque, e noi dobbiamo esser bravi ad attingere tale ideologia, almeno sul piano prettamente squadra, perche’ solo chi vince si abitua a vincere, e questa si puo’ proprio definire la prova del “nove!”

Anche per chi sa’ che on restera’, ma lascera’ certamente il segno tangibile del rispetto di quei colori e quella maglia, indossata dal piu’ grande di tutti Diego Armando Maradona, l’unico capace di rompere “incantesimo” che vinceva sempre il potente.

Ecco cosa puo’ essere il vero stimolo per chi domani scendera’ in campo, la maglia ed i tifosi, le uniche cose che non avranno mai fine, perche’ le societa’ ed i calciatori passano, ma chiunque vestira’ quei colori, con impegno e personalita’, sara’ sempre lo scugnizzo piu’ amato dei quartieri spagnoli!

Che lo spettacolo abbia inizio, e che vinca la squadra, come Diego ha insegnato, che dia tutto, perche’ alla fine l’amore e la passione saranno l’abbraccio per chi ci ha messo il cuore!

Claudio Greco

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