Prima domenica d’estate, ultima prima dell’apertura ufficiale del mercato. Perché per adesso si è solo parlato, i contratti non possono essere ancora depositati. Parliamo quindi in modo astratto. Ma poiché ci piace in ogni caso parlare di calcio facciamo un poì il punto della situazione per il prossimo campionato, come se tutto quello che abbiamo letto (parliamo di trattative chiuse, e non di voci) fosse vero. E qui nasce il primo paradosso del mercato, o quanto meno il primo paradosso di chi commenta il mercato. Abbiamo letto da più parti di totale immobilismo del Napoli. Ringraziando Iddio la cosa è vera. Per questo il Napoli, sempre a voler dare valore alle voci, è la squadra che sta messa meglio.
La Juve avrebbe avuto bisogno di una rifondazione anche in caso di vittoria a Cardiff. Ha giocatori di una certa età, giocatori affidabili in partita secca, ma che sul lungo periodo potrebbero avere problemi. Certo ha una panchina lunghissima, ma non è la stessa cosa. Resta a squadra per distacco più forte. Ma sono evidentissime delle crepe. Per amor di Dio, avercele delle crepe in un gruppo dopo aver vinto quello che la Juve ha vinto in questi anni. Ma oggi le crepe ci sono. E se vengono fuori anche in una società così forte a livello mediatico… Poi c’è la guerra invisibile, ma ancora più devastante, ai vertici tra Elkann e Agnelli. La Juve da sempre ha avuto una proprietà granitica. Oggi non è più così.
La Roma per adesso sta vendendo. E non sta vendendo giocatori di poco conto. Salah, Manolas, magari Nainggolan, e poi Strootman. Certo, prenderà buonissimi giocatori. Ma è un gruppo in rifacimento, a partire dall’allenatore. Avrà problemi certamente all’inizio.
Anche l’Inter ha cambiato allenatore (il quarto in meno di 10 mesi, senza considerare Vecchi), c’è tanto da fare. I giocatori ci sono, manca la squadra: unico vantaggio, non di poco conto, non deve fare le Coppe. Ma questo che è un vantaggio per il tecnico non lo è al momento del mercato: meno soldi e meno appeal.
Il Milan è all’anno zero. Deve rifondare non solo la squadra, ma tutta la rosa dei calciatori. E la società deve imparare a muoversi.
Il Napoli è quella che, alle spalle della Juve, sta messo decisamente meglio. Se non vende non deve comprare</strong>. Serve giusto qualche ricambio. Se la Juve dovesse fallire (come possibile, forse addirittura prevedibile, in campionato) in questo momento il Napoli è in pole.

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