Un problema chiamato Steward quello dello Stadio Diego Armando Maradona.

Infatti la notizia che ha scioccato tutto il pubblico, ma un po’ meno i tifosi che frequentano lo Stadio di Fuorigrotta, è relativo alla dichiarazione del noto Youtuber giapponese DiCopro.

Il ragazzo, attraverso un video caricato sul proprio canale YouTube, ha spiegato la spiacevole vicenda che lo ha coinvolto.

Cosa è successo?

A quanto pare, all’entrata dello Stadio, durante i controlli per la sicurezza, sembrerebbe che l’addetto preposto al ruolo di Steward abbia trovato un pretesto per prendere la telecamera del giovane, senza dargli alcun tipo di spiegazione, e di non aver risposto alla domanda dello youtuber in merito alla restituzione dell’oggetto al termine della partita.

Un oggetto, che va ricordato, ha un valore superiore ai 500€. Ma al di là del valore commerciale della telecamera, è il gesto ad essere condannato. Perché da regolamento, gli Steward possono requisire esclusivamente tutti gli oggetti contundenti o che posso causare danno a cose e persone.

Nella lista degli oggetti vietati, vi sono anche fotocamere e videocamere, potrà replicare qualcuno. Infatti è la verità, tuttavia questi oggetti sono ormai da anni sostituiti dagli smartphone con i quali centinaia di tifosi scattano foto e girano dei video. Dunque anche gli stessi Steward ormai non requisiscono più questa tipologia di oggetti.

Perché nessuna giustificazione?

Ciò che in assoluto ha infastidito di più la critica è il gesto della mancata spiegazione del perché la telecamera sia stata requisita, ma soprattutto il diniego in merito alla restituzione di un oggetto di valore.

Di certo un episodio che macchia di nuovo lo Stadio Diego Armando Maradona, in modo particolare perché al momento non vi sono state dichiarazioni da parte della società che gestisce la security.

Solo la telecamera è il problema?

Non è solo la telecamera il problema, infatti nello Stadio di Fuorigrotta anche i controlli all’interno destano perplessità.

Infatti, da quando lo stadio è tornato ad una capienza del 100%, qualora si dovesse entrare a ridosso del fischio d’inizio è difficile, se non impossibile, trovare il posto assegnato nel biglietto.

Sembrerebbe che l’ideologia sia quella di “entrare e disperdersi”.

E’ accaduto proprio ieri durante Napoli – Roma. I posti assegnati erano totalmente occupati su tutte le file, tanto da dover dividere un sediolino in due. Ma, per ragioni di sicurezza per gli Steward, la posizione non andava bene, tanto da intervenire.

Ciò che ha infastidito di più però sono state le mancate riprese a coloro i quali erano seduti sui gradini degli spalti.

Per non parlare poi delle prese in giro e degli attacchi gratuiti ad una famiglia romana composta da due bambini, madre e padre, che stavano vedendo la partita tranquillamente senza alcun tipo di tifo.

Gli insulti contro la famiglia provenivano proprio da i figli di un’altra famiglia tifosa del Napoli. Tanto da costringere la famiglia sotto attacco a dover abbandonare prima lo stadio. Il tutto davanti agli occhi della sicurezza la quale ha preferito tacere.

La rivalità sportiva è ammessa, ma la maleducazione di certo no.

La domanda che viene spontanea chiedere è: A cosa serve la security se poi i comportamenti sbagliati non vengono punti ma viene requisita una banale telecamera?