Che Juric non abbia mai avuto un carattere accondiscendente lo sanno tutti, che Cairo ami collaboratori accondiscendenti o aziendalisti è risaputo anche alle pietre.

Quasi tutto il popolo granata all’annuncio in “pompa magna” nella stanzino stile appartamento di “Nonna Pina” dell’ufficio di Via Arcivescovado dell’ingaggio dell’ex tecnico scaligero Juric si sarà chiesto quanto potrà durare con il Plenipotenziario patron granata.

Si perché nella memoria granata scorre ancora fresco il ricordo di Sinisa Mihajlovic tecnico che di certo non è scevro di polemiche e discussioni con chiunque figuriamoci con il proprio datore di lavoro e Cairo non fu da meno.

L’avventura del tecnico di Sarajevo durò a mala pena una stagione e mezza dove non mancarono i colpi di scena e soprattutto le discussioni con il Presidente Cairo, reo di non aver messo a disposizione del tecnico una rosa competitiva ed adeguata alle ambizioni del Mister.

Lo stesso Cairo conosce benissimo il carattere di Juric che di certo in quanto a temperamento non è secondo a nessuno. Ed ecco che dopo neanche un mese dal suo arrivo i primi malumori siano già pesantemente affiorati, per primo il nodo legato all’inesistente centro sportivo ed alla visita al Filadelfia ovvero ciò che doveva essere un centro sportivo ma che assomiglia più al campo dell’oratorio. Le richieste di Juric sono state immediatamente pressanti ed intendiamoci tutte lecite e giuste per una qualsiasi squadra professionistica senonché qui si parli del Torino FC di Urbano Cairo e che di professionistico non abbia neanche l’ufficio.

Da qui il primo screzio o se preferite divergenza con il Cavaliere di Masio, ma ecco che subito il mal di pancia del neo mister si sia subito acuito e rinforzato con la programmazione degli acquisti e della stagione che arriverà a settembre.

Ogni tecnico ha i suoi moduli ed i suoi fedelissimi e Juric non fa di sicuro eccezione. Le prime richieste sul mercato si sono scontrate immediatamente con la parsimonia del collezionista di figuracce. Il laterale Di Marco giovane dal futuro certo e del centrocampista Barak sono le richieste di Juric ma immediatamente bocciate da Urbano Cairo in quanto considerati troppo cari, ed anche Messias (non propriamente Mbappe) secondo Urbano fuori dalla sua portata.

Resta per giunta il nodo legato al futuro di Belotti per la quale ad oggi un’offerta di 25 milioni di Euro considerato il periodo e che il ragazzo andrà in scadenza a giugno 2022 sono cifra da acchiappare al volo in caso di offerta, anche perché la volontà del giocatore è chiara: andare in una Società seria e con prospettive migliori.

Ad aggravare la situazione già pesante in casa granata e nella testa del tecnico una società praticamente fantasma dove le figure professionali più importanti latitano o contano meno del 2 di picche con la briscola a fiori. Il DS Vagnati è stato fin da subito esautorato da Cairo e al Torino mancano ormai da troppo anche gli osservatori, basti pensare che mentre l’Atalanta ha nel suo organico 15 osservatori sparsi a visionare partite in cerca di talenti e plusvalenze possibili, il Torino di Cairo ne ha solamente  2 e perfino mal pagati!

A questo punto il tecnico di Spalato a fronte del nulla cairota e di una situazione praticamente nebulosa e senza un progetto sarebbe tentato di dare le proprie dimissioni come tecnico granata anche per non compromettere quanto di buono fatto con il Verona e la sua carriera professionistica all’ombra della mole.

Lascia un commento