Ritorna a distanza di una settimana, l’appuntamento con Sergio Curcio.

L’argomento di questa gradevole chiacchierata è il futuro del calcio. Come fare a spettacolarizzare questo gioco? Come far appassionare tutti al gioco del calcio? Serve la tecnologia per questo sport? Ed infine, come ovvio che sia, una breve considerazione sulla gara del Napoli contro il Chievo Verona.

Allora Sergio, siamo pronti?

“Certo, sempre pronti e più carichi che mai”.

Tecnologia e calcio binomio possibile? La prossima stagione sarà quella della VAR. Finalmente il calcio apre alla tecnologia, ma l’utilizzo di questo mezzo, ancora non è del tutto chiaro. I tifosi sono confusi, non c’è stata chiarezza nello spiegare la reale utilità della VAR, chi potrà richiedere l’intervento della tecnologia? Sarà di aiuto agli arbitri? Renderà le partite frammentate? Ecco, vogliamo dare a chi ci legge, finalmente una spiegazione esaustiva?

“Purtroppo, la questione Var è stata fino qui affrontata solo superficialmente ed è un concetto ancora molto vago. La Var, dovrebbe ripianare le ingiustizie, però, potrebbe anche diventare uno strumento ancora una volta discrezionale a favore degli arbitri o di chi gestisce il sistema. La Var, dovrebbe essere applicata per episodi dubbi in area di rigore, eventuali comportamenti fallosi e violenti in campo, simulazioni ecc.ecc.  A mio modesto avviso, l’ausilio della Var, non dovrebbe essere a discrezione dell’arbitro, perchè in quel caso, molto difficilmente il direttore di gara tornerebbe su una decisione già presa, ma dovrebbe essere richiesta solo e soltanto da chi subisce il danno presunto o reale che sia.  Il concetto di Var, così come viene applicato nel Volley e nel Tennis, dovrebbe essere a pannaggio della squadra che crede di aver subito il danno. Ovviamente, non puoi richiedere 300 volte a partita l’intervento delle telecamere, ma dovrebbe essere concesso un utilizzo limitato del tipo, ogni squadra ha diritto a chiedere 4 volte nell’arco dei 90 minuti l’intervento della Var. Magari, limitando a due richieste per tempo, in modo da non andare a toccare troppo i ritmi di gioco delle partite.” 

La Var, potrebbe rappresentare, anche se ancora non è del tutto chiara, l’apertura da parte di chi gestisce questo sport al cambiamento. Noi a Napoli, siamo abituati alle idee talvolta troppo futuristiche del presidente Adl. Vorrei chiedere a Sergio Curcio, quali modifiche e/o miglioramenti possono essere apportati al calcio per renderlo più affascinante e più futuristico?

“Partiamo dal presupposto che la Var, determinerà, purtroppo un rallentamento del calcio giocato. Abbiamo già visto con la Confederations Cup, come in alcuni casi, servano dei minuti per prendere una decisione definitiva, da qui nasce l’esigenza, per mia modestissima opinione, di introdurre il tempo di gioco effettivo.”

Puoi essere più preciso?

“Allora, il calcio non è più Limitato a fenomeni continentali come Europa e Sud America, ma sta iniziando ad aprire anche alla Cina, agli USA, ed allora, il calcio deve necessariamente aprirsi al cambiamento. Per il futuro vedo un calcio che deve via via uniformarsi alla NFL, alla NBA, un calcio spettacolarizzato. Il regolamento ormai è obsoleto, c’è bisogno di cambiamenti. Capisco che pensare ad un calcio come la NBA, potrebbe sembrare una assurdità, ma credo che si debba andare verso quella formula. Ti faccio un esempio, a parte il tempo effettivo di gioco di cui io sono un fautore, prova a pensare se gli allenatori avessero a disposizione tutti gli elementi della rosa durante la gara. Perchè essere obbligati a fare tre cambi, quando si potrebbero fare i cambi a tempo? Il tutti gli sport di squadra esistono, perchè nel calcio no? Con questa tipologia di cambi, gli allenatori avrebbero il modo di mostrare le loro reali qualità. I cambi temporanei potrebbero farci capire quali sono gli allenatori che sanno leggere tutti i momenti della gara, oppure quelli ch svolgono solo il compitino ed in certi casi hanno anche un pò di fortuna.”

Passiamo alla serie A, Campionato a 20, 18 oppure 16?

“Delle volte, sono stato bonariamente critico con il presidente De Laurentiis, ma nel caso della riforma dei campionati, sono pienamente d’accordo con lui. Credo che la formula migliore per i campionati, sia quella delle 16 squadre.”

Perdonami Sergio, ma abbiamo parlato di  Tempo effettivo, di calcio come la NBA e poi vorresti ritornare ai campionati a 16 squadre?

“Vedi, il concetto è diverso. Il campionato a sedici squadre, farebbe da apripista all’idea che De Laurentiis ha sempre portato avanti da quando è entrato nel calcio, ossia il campionato Europeo per club. La grande competizione che vedrebbe impegnate tutte le migliori squadre d’Europa in scontri straordinari ma tutte le settimane. L’unico modo per far coincidere i campionati Nazionali, ed il campionato Europeo o Super Lega è quello di diminuire le squadre e portare i campionati a sedici e non più a venti”

Parliamo del Mercato, dei tempi del mercato. Probabilmente la domanda sembrerà anacronistica visto che si sta parlando di futuro. Tanti allenatori lamentano tempi troppo lunghi per il mercato. Talvolta, i tecnici sono costretti a lavorare con giocatori che sanno di dover andar via e che quindi vanno a rompere l’armonia del gruppo. Non sarebbe meglio ritornare, in questo caso al passato, riducendo i tempi delle sessioni di calciomercato?

“Ottima osservazione e domanda giusta. Sono assolutamente d’accordo. In questo caso un ritorno al passato non farebbe affatto male. Il mercato dovrebbe aprire una settimana dopo la fine dei campionati e terminare verso la metà di luglio, ossia quando giorno più giorno meno, tutte le squadre iniziano a lavorare per la nuova stagione.”

Veniamo al Napoli attuale. E’ bastato un pareggio con il Chievo per ascoltare già qualche critica di troppo. I tifosi sono preoccupati per la facilità che il Napoli ha nel subire delle reti su errori personali e si chiedono se forse non sarebbe il caso di intervenire nel reparto difensivo.

“Il calcio di agosto è così, i tifosi non dovrebbero arrabbiarsi per certe giocate o certi risultati. Ho visto un Napoli pesante nelle gambe, evidente segnale del lavoro duro al quale Sarri sta sottoponendo i sui ragazzi. In queste gare, non è importante il risultato ma l’applicazione della squadra, mettere a punto movimenti, schemi ed altri particolari. Lasciami dire che sono rimasto favorevolmente impressionato dal neo acquisto Ounas. L’ho visto veramente bene, ha corsa, salta l’uomo e l’ho visto anche impegnato nel recupero di alcuni palloni in fase difensiva, esempio lampante del lavoro che fa Sarri sui sui uomini. ai tifosi dico di essere fiduciosi e di non cadere subito nella depressione per qualche rete subita in queste gare”

 

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