I filosofi del calcio contemporaneo la definiscono “Unità d’Attrazione”. Per Antonio Conte non è altro che la tipica giocata con cui vuole occupare strategicamente il campo. In maniera tale che dopo il Napoli possa sviluppare un possesso dinamico ed efficace.

La base di partenza rimane quella vista finora nelle due amichevoli a Dimaro. Ovvero, la creazione di un blocco di costruzione 3+2. Con i dilettanti dell’Anaune, il terzetto difensivo era composto da Rafa Marín, Rrahmani e Juan Jesus. Supportati dai muscolari Anguissa e Cajuste in qualità di doble pivote. Contro il Mantova, invece, Natan ha preso il posto del connazionale brasiliano. Mentre al camerunese veniva affiancato un regista classico, dall’indole decisamente più geometrica del centrocampista svedese, del calibro del giovane Iaccarino.

Insomma, l’allenatore ha alternato braccetti e quinti. Ruotando anche gli interpreti della medina. Ma i laterali finora sono rimasti costanti: Mazzocchi, in attesa del rientro di capitan Di Lorenzo dalle ferie post Euro2024, e Spinazzola. Evidente l’obiettivo dell’Uomo del Salento: palleggiare sul corto, con l’intenzione di invogliare gli avversari ad aggredire in avanti. Stimolarli, cioè, ad alzarsi in pressing. In uno scenario tattico del genere assumono rilevanza fondamentale proprio i movimenti di chi gioca a tutta fascia, specialmente quando prendono campo non in ampiezza, bensì alle spalle della prima pressione.  

Con gamba tonica, nonostante i carichi di lavoro propinati dallo staff di Conte siano davvero ai limiti del sopportabile, e intelligente capacità di lettura, a turno, Mazzocchi e Spinazzola, stringevano molto dentro al campo. Diventando de facto, con la loro posizione interna, potenziali riceventi. Determinanti, quindi, per consentire allo sviluppo della manovra di progredire in modo assai fluido. Perché una volta smarcati tra le linee, disegnano tracce di passaggio pulite.

Ricevere l’imbucata in quella zona specifica significa poi attaccare in transizione, puntando su un contesto favorevole. Con tanti giocatori in maglia azzurra pronti a “invadere” la trequarti altrui. Forte l’impressione che pure nell’amichevole di domani, al cospetto dei campioni d’Albania dell’Egnatia, il Napoli approfondirà ancora questo tipo di giocata associativa. Continuando a limare dettagli di vitale importanza per consolidare un calcio di relazione tra i giocatori. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SEGUI I SOCIAL E RESTA AGGIORNATO SULLE NEWS: