Proviamo a dar un significato più comportamentale a quanto visto al Maradona contro la Cremonese di Braida.
Primo punto. Complimenti a Ballardini ed alla società Cremonese per la serietà con cui si è presentata a Napoli. Non era facile, anzi.
Serietà di un allenatore onesto, pulito e compito.
Pochissime parole anche in conferenza post gara. Spalletti, onestamente ne dice mille e non dice nulla. Rientra nei panni del filosofo “vuoto”. Ci dispiace.
Per Ballardini, niente scenografia, niente fronzoli, niente atteggiamenti plateali da palcoscenico. Chi ha orecchie per intendere, intenda. Serietà di una squadra di illustri sconosciuti, poco più che ventenni, che con una nuova organizzazione di gioco ed una disponibilità di sacrificio, portano nella città di Gianluca Vialli, una qualificazione ai quarti di coppa Italia che ha del magico.
Napoli battuto ai rigori e vista la disparità tecnica in campo nell’arco dei 120 minuti, diremo, qualificazione e vittoria meritata.
Sono tantissimi i punti che questa serata evidenziano e sono tutti fastidiosi. Tutti arroganti e presuntuosi.
Davvero si può pensare di affrontare la coppa Italia con tanta leggerezza? Davvero ci si ritiene una azienda che può scendere in campo mescolando tanto le carte? Il Napoli davvero crede di essere diventato il Real Madrid e poter schierare 9 cambi su 11?
Il ritmo, la pressione, l’intensità sono tutte questioni che proveremo a trattare da domani, stasera resta negli occhi l’arroganza di una squadra che non ha compreso il modo di come avviene un processo di crescita.
Cosa resta? Una pioggia incessante, 40 mila spettatori ed un completino improponibile. Un Napoli da spettacolo teatrale tragicomico.
Siamo profondamente delusi.