Caro Gonzalo,
mi piacerebbe in questo momento di dolere esserti vicino anche fisicamente. Sarebbe bellissimo vedere la tua faccia, la tua sofferenza. Purtroppo devo solo contentarmi di vederti in televisione con al collo la medaglia del fallito, quello del secondo.
Diciamoci la verità, caro Higuain: sei un grande calciatore, ma i fuoriclasse sono altri. I fuoriclasse sono quelli che quando il gioco si fa duro iniziano a giocare. Se non ho perso il conto è la tua quarta finale internazionale di fila persa. Le sconfitte con la maglia dell’Argentina arrivarono soprattutto per colpa tua, a causa di errori clamorosi: solo davanti al portiere o dal dischetto. Stavolta no, ti sei fatto furbo. Per evitare di poter sbagliare hai pensato bene di non toccare nemmeno un pallone. Ma non è colpa tua: le palle sono come il coraggio di don Abbondio. Se uno non le ha non se le può dare.
Fossi restato a Napoli, in questo Napoli, forse, dico forse, avresti vinto lo scudetto. Lo hai vinto alla Juve, ma alla Juve Padoin di scudetti ne ha vinti addirittura 5. Questo che hai vinto tu per altro non conta. Non lo hanno neanche festeggiato. A Napoli a distanza di 30 anni abbiamo fatto festa per il primo scudetto: ci sono stati più festeggiamenti il 10 maggio a Napoli, che a Torino per il tuo di scudetto che avevi appena vinto.
La Juve ti ha preso perché voleva la Champions: hai fallito.
Capita, non ci pensare troppo. Mi spiace che non sei rimasto a Napoli. Ti sei perso uno spettacolo, ieri sera: i fuochi d’artificio dopo la partita. Si, a Napoli abbiamo festeggiato il tuo fallimento coi fuochi d’artificio. Ci divertiamo con poco.
Ti saluto Gonzalo Higuain, vado a rivedere la partita. A proposito, se vuoi vedere cosa ho fatto ieri sera sulla mia pagina facebook c’è il filmato di come il sottoscritto ed alcuni amici della redazione abbiamo vissuto con estrema sobrietà la finale (guarda qua il secondo tempo).

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