Garcia: “Osimhen un trascinatore”

Lunga intervista del tecnico del Napoli, per DAZN Heroes, dove affronta i primi giorni sulla panchina azzurra, le prime sensazioni:

“Ho vinto il campionato con il Lille, 52 anni dopo quello precedente. La coppa di Francia nello stesso anno, tutto è stato bello, però devo dire la passione a Napoli va oltre, una religione. Per me il calcio è questo, dovrebbe essere sempre così”

Parla poi dei calciatori, soprattutto del numero 9 nigeriano, che lo ha letteralmente stregato:

“Osimhen è un trascinatore pazzesco: vuole sempre vincere e trascina la squadra. Un po’ come Cristiano Ronaldo, quando vince è contentissimo, chiama la squadra, vuole fare la foto ricordo. Mi piace, fa parte dei migliori attaccanti al mondo, bello vedere come un giocatore che potrebbe fare solo la fase offensiva, difende come un matto, pressa, torna indietro, aiuta. Quando arrivi in un ambiente vincente, la cosa che ti aspetti è che ogni volta che provi a migliorare qualcosa, ti dicano : ma l’anno scorso non ha funzionato. Ora dobbiamo fare un ulteriore step e portare novità”

Il tecnico francese entra poi nel dettaglio, di quelle che possono essere le varianti tattiche, da applicare in questa stagione:

“Raspadori può fare la mezz’ala, l’esterno, il trequartista o anche l’attaccante. Non obbligatoriamente il 433, dobbiamo avere la capacità di giocare con due punte. Kvara può migliorare ancora tanto, con la palla tra i piedi è un genio,  bello da vedere quando dribbla”

Parla anche del suo rapporto con De Laurentiis, un tema che mette sempre un po’ di inquietudine, in ogni allenatore:

“Non faccio un powerpoint prima di parlare con i presidenti. Non c’è studio, vado con la mia personalità, le mie idee. Così come a Lione, ho la mia idea di calcio, se c’è sintonia, si va avanti. Il Presidente ha poi la sua squadra, c’erano Chiavelli, Micheli, sanno tutto di te, se ti scelgono, sono interessati a quello che puoi portare”

Ha anche un ricordo su Maradona, che conserva con affetto:

“Diego l’ho visto una volta a Roma, nel 2014, mi trovavo in un ristorante e venne al mio tavolo. Parlammo 10-15 minuti, un momento favoloso. Fa parte della storia del calcio”

Infine un aspetto folcloristico, dei suoi primi giorni partenopei:

“Non cucino, ma amo mangiare insieme agli amici. Da sempre mi piace la pizza napoletana, per ora ho avuto la possibilità di provarla, le cose semplici sono le migliori. Come il Napoli, si deve giocare semplice”

Rudi Garcia è pronto per il debutto di sabato, tanto atteso. Soprattutto di ritrovare la squadra vincente dello scorso anno.