La scorsa settimana ci eravamo lasciati con le polemiche post Juventus-Bologna e col finto malore di Allegri nel dopo partita, chiaramente una scusa addotta dal sempre sportivo Mister Champions per evitare di presentarsi davanti ai giornalisti e polemizzare sui due rigori (a suo dire evidenti) negati alla Juventus. Pochi giorni dopo ha parlato il designatore Rocchi il quale, oltre ad ammettere che il rigore per il Bologna per il contatto Iling-Ndoye era netto, ha precisato che i due rigori reclamati da Allegri e da Tuttosport (per il quale il vero scandalo non era, come per tutto il mondo, il rigore negato al Bologna, bensì quello non concesso alla Juve per il contatto Moro-Chiesa) in realtà non c’erano.

In questo modo per tutta la settimana l’ambiente Juve e la Corea del Nord hanno fatto passare il messaggio che in realtà anche la squadra bianconera era stata penalizzata in quella partita e che quindi il clamoroso abbaglio dell’arbitro Di Bello e dell’addetto al VAR Fourneau compensava due precedenti errori ai danni dei bianconeri. Particolarmente esilarante il racconto dell’episodio incriminato su Tuttosport il giorno dopo “… serve un mezzo miracolo di Iling in recupero con il fisico (che fa arrabbiare Thiago Motta convinto che fosse un intervento da rigore) su Ndoye per evitare il raddoppio rossoblu…”Capito? Iling che abbatte Ndoye è un mezzo miracolo, e Thiago Motta voleva pure il rigore, pensate che roba…

Juve, ma ti fai dire che rubi? ha titolato il quotidiano torinese in prima pagina due giorni dopo la partita, mettendo come foto il contatto Moro-Chiesa. Come se fosse quello il vero scandalo della partita e come se non fossero decenni che la gente che segue il calcio italiano non sostenga quanto sopra…

Particolarmente esilarante comunque l’audio del check del VAR sul mancato rigore concesso al Bologna. “Sta fermo, guarda, bravo. Check completato, puoi riprendere il gioco.” Mancava solo un “Dammi un cinque che l’andiamo a vincere” e il cerchio si sarebbe chiuso alla perfezione.

Un altro messaggio che la stampa nordcoreana ha cercato di far passare in questi giorni era che l’arbitro Di Bello sarebbe stato punito e sospeso a lungo per l’errore che ha favorito la Juventus, a dimostrazione del fatto che non è vero che se favorisci la Juve non vieni punito. Le matte risate! Lo stesso designatore Rocchi ha infatti chiarito che lui non sospende nessuno, secondo noi a Di Bello e Fourneau sarebbe giusto dare anche un bel vitalizio (prendendo i soldi dal Bologna, che ha osato protestare).

Comunque, per non sbagliarsi, domenica scorsa a Empoli la formazione bianconera ha portato a tre la striscia di partite con gli aiutini, ottenendo un rigore che anche Massimo Giletti o Ezio Greggio avrebbero fatto fatica a concedere.

Il 1° settembre ha invece parlato il nuovo acquisto bianconero Timothy Weah, che già aveva fatto sognare la Corea del Nord definendo a inizio agosto Locatelli una futura leggenda, il nuovo Pirlo. Questa volta ha dichiarato che non scambierebbe Vlahovic con Osimhen. Peccato perché a Napoli erano già pronti a farlo lo scambio.

Il vero episodio vergognoso della settimana è però accaduto venerdì sera sul pullman del Milan. Di ritorno dalla trasferta vincente di Roma, i giocatori rossoneri hanno osato intonare un coro contro la Juventus (la frase incriminata è e chi non salta è un …. juventino dove al posto dei puntini si sente una parola incomprensibile). Tempo 12 secondi e la sempre solerte Procura della FIGC ha aperto addirittura un’inchiesta su questo gravissimo episodio. Il tutto mentre la stessa procura patteggia con la Juventus una multa di ben 718 mila euro per l’accusa di violazione di diverse norme penali in tema di redazione di bilancio e si volta dall’altra parte quando la stessa Juventus espone nel proprio stadio un numero di scudetti fasullo. Il tutto per amore solo per amore (del brand).

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