De Laurentiis: Spalletti resta a Napoli!

In occasione della consegna del Premio Bearzot, consegnato oggi a Luciano Spalletti, presso il Maschio Angioino, ha parlato il Presidente del Napoli:

“Questa avventura è partita 18 anni fa, sono felice per il premio a Spalletti, la mia è stata una felice intuizione. Ho dovuto depistare tutti, l’avevo già contattato prima che andasse alla Roma e mi disse di no. Poi quando Gattuso non stava bene, mi disse che sarebbe venuto a Giugno. Nel frattempo per depistare tutti, parlai di Allegri, Coincecao, poi alla fine arrivò Luciano. Già l’anno scorso poteva accadere qualcosa di diverso”

Poi un accenno sul futuro, parole chiare e definitive di ADL, che vuole proseguire il lavoro, con il tecnico di Certaldo:

“A fine stagione sarà una super festa. Se le regole del calcio fossero diverse, avremmo portato a Napoli lo scudetto, già altre volte. Spalletti resterà a Napoli”

Ha parlato anche il Mister, nel ricevere il premio, partendo dal suo arrivo a Napoli ad oggi:

“Quando sono arrivato, c’era dell’indifferenza per dei risultati mancati. C’era bisogno di compattarsi, per affrontare le difficoltà. Io ho deciso di vivere a Castel Volturno, perché Napoli ora è troppo bella e si rischia di rimanere abbagliati. Oggi se guardi la città ti vengono gli occhi azzurri. Anche i calciatori devono essere bravi a non sentirsi appagati, ma ogni volta che tento di dirgli queste cose, mi smentiscono sempre, sono di una pasta diversa”

L’attenzione poi ora è massima sul prossimo appuntamento di Champions, dove si può fare davvero qualcosa di leggendario. Spalletti ne è più che consapevole:

“Non vediamo l’ora di confrontarci, sono cose bellissime che a 64 anni, non ho mai vissuto. Il tempo passa per non ripassare più, bisogna essere attenti. Fisicamente stiamo bene, grazie a un grandissimo staff. Noi in queste partite non ci portiamo il vantaggio del campionato, si riparte da zero. Come diceva proprio Bearzot, un ispiratore per la nostra categoria”

Si sofferma poi sui singoli due in particolare, che hanno cambiato la fisionomia della squadra:

“Prima di prendere Kim e Kvaratskhelia qualche dubbio lo avevamo. Ho preso qualche informazione in Russia, oggi i confini tra i vari campionati sono molto sottili. È più facile inserirsi in un nuovo programma”

Non vuole parlare minimamente di festeggiamenti, né di pressione, ma continuare nel percorso da occhiale da fabbro, partita per partita:

“Qui si vive per il calcio, ma questo è ancora il tempo del lavoro. Ho un patto con la squadra, loro ce l’hanno ben chiaro, poi si vedrà se si festeggerà. In chiusura dico ai bambini, che se si va bene a scuola, poi dopo si palleggia meglio..”

Una battuta con i ragazzi, per chiudere questa bella giornata di premiazione. In attesa di riconoscimenti ancora più eterni.