Cannavaro: Pallone d’oro a Osimhen. Quest’oggi l’Equipe, la rivista ufficiale che ha istituito il Ballon d’or, svela la lista dei potenziali vincitori, al massimo riconoscimento europeo, per un calciatore.
Tra le 30 nomination, figurano i nomi di tre napoletani: Victor Osimhen, Khvicha Kvaratskhelia e Kim Min-Jae. Riconoscimento per la stagione passata, per il campionato vinto, soprattutto per quello che i tre hanno fatto vedere in campo, con la maglia azzurra.
Chi si intende di Pallone d’oro è sicuramente Fabio Cannavaro, ultimo italiano ad averlo vinto, dopo il mondiale del 2006.
Intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss, ecco a chi assegnerebbe l’ambito premio, tra i tre azzurri, l’ex Campione del Mondo:
“Tra loro tre, io il Pallone d’oro lo darei a Osimhen, perché è stato quello più continuo durante la stagione. Non solo per i gol, per le prestazioni, ma soprattutto come leader, dentro e fuori dal campo”
Sicuramente non saranno loro a vincere la sfera dorata, ma per l’ex azzurro il riconoscimento dato dall’Equipe ha un peso importante :
“Soprattutto in Europa aver vinto il pallone d’oro fa la differenza. Quando io ho vinto venivo riconosciuto in quel momento, come il miglior giocatore al mondo. L’importanza si sente a livello internazionale”
Da difensore a difensore, Cannavaro ritiene la perdita del centrale coreano, un’ assenza pesante. L’ultima partita del Napoli ha mostrato delle crepe, soprattutto in quella zona del campo:
“L’ho già detto in passato, la cessione di Kim è difficile da coprire. L’anno scorso lui era quello che ci metteva sempre una pezza, anche nelle situazioni più complicate. Non lo dico dopo la sconfitta contro la Lazio, dove comunque i biancocelesti sono stati bravi a concretizzare, pur non avendo creato molto, se togliamo i gol annullati”
L’ex bandiera napoletana si dice comunque tranquillo per il futuro:
“Non sono preoccupato, ma Garcia dovrà cercare soluzioni tattiche diverse, chiusure preventive, essere più furbi. Non è facile arrivare dopo Spalletti, diamogli tempo, tireremo le somme alla fine, soprattutto lo farà la società”
Per l’ex Pallone d’oro non bisogna guardare più al passato:
“Non serve ogni volta fare dei paragoni con l’anno scorso. Non è facile ripetersi, ma non bisogna rilassarsi. Bisogna martellare ogni giorno, non puoi vincere solo ogni tanto, ma devi abituarti alle vittorie”
Infine un pensiero sulla Nazionale e il suo nuovo CT, non poteva mancare da un Campione del Mondo:
“Spalletti farà un grande lavoro, ma anche con Mancini l’Italia era propositiva, puntando al bel gioco. Più che altro vedo uno spirito diverso, una voglia maggiore, un senso di appartenenza”
Parole mai banali quelle del grande capitano dell’Italia iridata, uno che di vittorie e imprese se ne intende.
