Meglio un castello lontano dalla città o un appartamento discreto vicino ai servizi principali ed al mare?
Scelte di vita, scelte di “convenienza”.
Arrivati a questo punto, l’azienda Napoli ed i suoi ricchi operai, deve far valutazioni. Futuro chiave di tutto ed il mercato non dorme mai.
Messaggio chiaro.
Un ciclo si è chiuso definitivamente ed ognuno ha l’obbligo di far valutazioni. Interesse di tutti. Senza sinergia comune, il progetto esplode. La stagione lo ha abbondantemente dimostrato. Spalletti lo aveva capito e detto. Si è preferito ignorare.
Osimhen 10 milioni annui, Kvaratskhelia poco meno di 1 e Demme al mare.
Paradosso di un fallimento.
Valutazione essenziale.
Deve farlo De Laurentiis, deve farlo il nuovo allenatore, deve farlo ogni calciatore. Anche chi è arrivato a Gennaio.
Salvare qualcuno, a fronte di una stagione altamente deludente, è davvero difficile. Con Osimhen da vendere per 100 milioni e non sarà facile, tocca “imprigionare”
Kvaratskhelia per la stima, Lobotka per garanzia. Il resto è onestamente in discussione.
Meret, è da lasciar partire. Bene di tutti. Ruolo troppo delicato.
Senza se e senza ma.
Il ragazzo non ha avuto un sol giorno sereno.
Un sol campionato filato liscio. Anche nello scudetto spesso criticato. Ruolo delicato anzi di più.
Non c’è stato giorno in cui, Alex, ha dovuto affrontare stampa, tifosi e perché no, rischi di una difesa fragile.
De Laurentiis non ha scelto. Ha lasciato la patata bollente ad altri.
Arrivato da promessa, passato per campioncino, trascorso per brocco, arriva a fine stagione da continua incognita.
Il contratto vorrebbe un rinnovo automatico.
Di automatico c’è una sol cosa. Bene comune.
Pastorello, ha l’obbligo, il dovere, di portare Meret altrove. Un ambiente sereno, a sua misura. Stiamo ancora parlando di un portiere da nazionale. Da, secondo ma pur sempre da nazionale.
Napoli, in questo momento, non garantisce. Non protegge.
Salvate il soldato Meret.