C’è voluto del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti. Tocca citare il maestro Franco Battiato.

Ultimatum a Mazzarri e Calzona in tribuna col Barcellona. Certo, il commissario tecnico era già nella lisa degli ospiti per il match di Champions League da tempo, ma ora, il suo nome in quella lista fa tutto un altro effetto.
Sintesi di una gestione aziendale offensiva oltre che mediocre. Sintesi di un fallimento plateale e di una rincorsa priva di sensi al riequilibrio.
Calzona reggente del Napoli e della nazionale slovacca. Doppio incarico in stile grande manager. Cose da pallavolo.
Il modus “padre padrone” in stile Malavoglia è un qualcosa di medievale.
Fuori da ogni modernità sociale oltre che lavorativa.
La scelta di Mazzarri dapprima sbagliata per mille ed uno motivi già detti, ora diventa fratricida.
Il Mazzarri “amico di famiglia” non serve più. Ora si accolla il fallimento globale e riceve il suo ultimatum.
Come se il Barcellona potesse essere risposta più di Salernitana, Genoa, Cagliari e Monza.
Davvero si vuole esporre Mazzarri a questo esame ridicolo?
Non andava scelto è chiaro e soltanto il modus operandi di De Laurentiis poteva ignorare messaggi tanto evidenti.
Dare ai campioni d’Italia un tecnico fuori dai radar internazionali poi uno fuori anche da quelli italiani fino a portare in tribuna il suo potenziale sostituto.
Mazzarri è uomo esonerato da tempo e lui lo sa. De Laurentiis ha solo bisogno di un tracollo evidente per metterlo alla porta.
Ha bisogno di un alibi.
Dire alla piazza “non potevo fare altrimenti”.
Nel mezzo il Barcellona in Champions ed una squadra ex campione d’Italia senza rotta.