Fatevene una ragione: vi schifiamo. Questione di pelle, forse di dna: quando la Juve perde a Napoli è festa. Non c’è nulla da fare, è più forte di noi. Non è una questione di cittadinanza, ma una questione di chimica.
La Juve è un po’ come la Germania: tutti l’ammirano. Tutti sanno che sono il sinonimo dell’organizzazione e dell’efficienza. La Germania è tutto quello che noi, in questo caso noi italiano, non siamo. La Germania come la Juve è un modello, ma non ce la facciamo proprio ad ammirarla.
Gli spagnoli un po’ sono come noi: simpatici, guasconi, un po’ fanfaroni: non possiamo che amarli, e non solo quando si parla di calcio.
C’è da dire che la Juve, esattamente come la Germania, non fa nulla per essere se non proprio amata quando meno non detestata. Sono i più forti, lo sanno, e non fanno nulla per non farlo pesare. Potendo non lascerebbero agli altri neanche l’aria da respirare. Alla Juve, che vince lo scudetto da sei anni consecutivi, che in Italia da 3 anni vince tutto, e che gli unici trofei, per quanto inutili, li perde a Doha ai rigori, dà fastidio anche il fatto che qualcuno osi dire che il Napoli è inferiore, ma gioca meglio. Hanno dato da matti per un premio dato a Sarri e non ad Allegri, un premio che se non ci fossero state le loro polemiche nessuno avrebbe neanche notato.
Alla Juve dà fastidio il fatto che la Giustizia sportiva abbia scoperto i loro intrallazzi. E continuano ad ostentare scudetti che non hanno vinto. Nella stagione 2006 la Juve non ha vinto lo scudetto, è arrivata ultima in campionato. Per loro aver corrotto presidente, vice-presidente federale, i due designatori ed un congruo numero di arbitri non significa nulla. Hanno falsato interi campionati (e non solo due, molti di più, ma le intercettazioni ci sono state solo per quei due anni) e sostengono di non aver alterato una sola partita.
Non facciamo le mammolette. Il calcio è anche questo. In Italia e non solo. In fin dei conti l’illecito nasce quando si viene scoperti. Ed anche la storia degli aiuti arbitrali lascia il tempo che trova. In fin dei conti è un segno di potenza anche quello. Solo che il resto del mondo quando viene scoperto con le mani nella marmellata accetta il verdetto. La Juve no.
Non possono essere simpatici, non possiamo che detestare la loro arroganza. Non possiamo che schifarli. Per altro prima ancora dei fuochi di artificio dopo la vittoria del Real Madrid, loro a Cardiff e a Piazza San Carlo inneggiavano al Vesuvio. Ci sta, sia ben chiaro. Il calcio è questo. E nessuno crede davvero che, con qualche eccezione, sia ben chiaro, ma i coglioni ci sono ovunque, davvero vogliono quello che dicono: sono cori da stadio. E’ chiaro però che gente del genere non possiamo che sfidarli.

Ps: col senno del poi sono felice del fatto che a marzo non siamo riusciti ad eliminare il Real Madrid. Col Napoli in finale la Juve avrebbe probabilmente vinto la Champions. Meglio così

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caro Gonzalo ti scrivo

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