Donnarumma? No, grazie! Anche se si tratta probabilmente di quello che è destinato a diventare nel giro di un paio di anni il più forte portiere del mondo, e che tale resterà per almeno 15 anni, correndo anche il rischio di diventare il più forte di tutti i tempi.
Ma nel calcio devono esistere valori, e Donnarumma, certamente non solo per colpa sua, ma è lui che si è scelto una guida personale, ha dimostrato di non averne.
Il calcio non è, non può essere, solo una questione di denaro. Questo ragazzino ha la fortuna di giocare in una delle squadre, titoli alla mano, più prestigiose al mondo. Una squadra che ha avuto il coraggio di lanciarlo in prima squadra quando i suoi coetanei giocavano con gli allievi. E’ forte, fortissimo, fenomenale, ma in un’altra squadra, anche meno forte del Milan, in questo momento sarebbe il portiere-prodigio della squadra Primavera. Grazie al Milan a 18 anni e pochi spiccioli ha già una sessantina di presenze in A, gioca in nazionale A, quando potrebbe fare l’Under 18.
A questo ragazzino il Milan ha offerto un contratto di non pochi spiccioli, come si fa coi prodotti del vivaio appena maggiorenni, da da top player. In A più di lui guadagna solo Higuain. Eppure il ragazzino fa lo schizzinoso. Aspetta. Vuole sapere se il Milan farà una squadra di un certo livello oppure no. Una cosa che non si può sentire.
Ieri si è sparsa la voce che il Napoli sarebbe pronto ad offrire al ragazzino addirittura una cifra superiore. Ma per amor di Dio…
Atteso che non ci credo neanche se lo vedo che De Laurentiis possa fare una cosa del genere, mai e poi mai da tifoso vorrei mai uno così. Di più: non vorrei mai un giocatore che scegliendo di farsi rappresentare da Raiola, il cancro del calcio, accetti il modo di pensare del suo procuratore.
Forse per altri vincere non è la cosa più importante, ma la sola cosa che conti. Ma a Napoli la pensiamo in modo diverso. E’ vero, sono professionisti, hanno tutto il diritto, il dovere davanti alle loro famiglie, di guadagnare il più possibile. Ma a tutto c’è un limite.
Per chi ama il calcio il limite dovrebbe chiamarsi Mino Raiola. Chi accetta di farsi rappresentare da lui non ha il diritto di diventare un idolo di un tifoso di una qualsiasi squadra di calcio. Anche se è un fenomeno come Donnarumma

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