Se vogliamo essere onesti fino in fondo sin qui il Napoli ha giocato bene un’ora contro la Lazio, e una trentina di minuti contro il Milan. A tratti in quei momenti si è visto un qualcosa di simile al Napoli degli ultimi anni. Poi, anche quando ha vinto contro la Fiorentina, non c’è mai stato un gioco entusiasmante, diciamo neanche convincente. A Belgrado una prestazione sterile, un risultato che dimezza le già scarne possibilità di superare il turno.
Diciamo la verità: sin qui Ancelotti non ci ha capito molto. E’ partito con una certa idea, poi strada facendo si è reso conto che il materiale a disposizione non era tale da consentire certe cose. Inizialmente non ha stravolto il gioco di Sarri, salvo poi tentare di tanto in tanto di passare al 4-2-3-1. Purtroppo mancava del tutto equilibrio. La squadra giocando in questo modo ha subito 6 gol in tre partite, decisamente troppi. Il passaggio al 4-4-2 ha sistemato la fase di non possesso, ma nel classico gioco della coperta corta ha tolto qualcosa in avanti.
Il nocciolo del problema, spiace dirlo, è sul nome di Hamsik. Il Capitano voleva andare via in estate, lo ha detto chiaramente. Quando un giocatore dice di voler andare in Cina lo fa senza dubbio per i soldi, ma anche perché forse si sente al capolinea. Averlo trattenuto a forza potrebbe non essere stata una buona idea. Anche il tentativo di farlo giocare da regista non sembra al momento dare grandi risultati. Al punto che si sta provando con un 4-4-2 in cui non c’è un regista vero e proprio. Marek non è un giocatore normale, è il Capitano della squadra, sta per diventare il giocatore azzurro col maggior numero di presenze di tutti i tempi. Lasciarlo in panchina non è semplicissimo.
Hamsik e non solo. In estate è stata fatta una scelta particolare, si è voluto tenere quasi a forza tutta la squadra, con due sole eccezioni. E’ stato voluto Ancelotti per cambiare sistema di gioco e mentalità. Ma non gli è stato dato modo di avere una squadra adatta alle sue idee. In questo modo è davvero difficile.
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