“In ogni angolo del mondo ci sarà sempre una famiglia azzurra pronta ad accoglierti con calore ed affetto”.
La rubrica “VITA DA CLUB” vuole rappresentare una finestra sul panorama mondiale, un viaggio all’interno del tifo azzurro presente in ogni parte del globo. La ventiduesima intervista è dedicata al Napoli Club Padova “Cultura e Passione” del presidente Simone Angrisani.
– Parlaci di te e del Club che rappresenti
Il club è nato nel 2014 come Associazione Culturale e come tale iscritta nell’Albo delle Associazioni Culturali del Comune di Padova. Non a caso il club si chiama “Passione e Cultura” per rimarcare il nostro modo di essere tifosi. Sostenere la squadra è un atto d’amore sconfinato ed inesauribile che non può essere disgiunto dall’amore verso la città e promuovendone la sua Storia, senza dimenticare una spiccata sensibilità nel portare avanti iniziative di carattere sociale e civico. Numerose sono state le nostre iniziative realizzate nella città di Padova che ci ha accolto con simpatia ed amicizia. Il rapporto costante e periodico con l’Assessorato alla Cultura di Padova ne è la prova più evidente. Con cadenza annuale organizziamo un grande evento pubblico grazie anche al sostegno del Comune di Padova. Ad eccezione del 2020 per le note vicende di restrizioni sanitarie, il Club ha colorato di azzurro le sale più rappresentative prestigiose di Padova.

- Nel 2014 presso la Sala Rossini dello storico Caffe Pedrocchi abbiamo presentato il documentario dedicato a Maradona “La Mana de Dios” di Emir Kusturica presentato al Festival del Cinema di Cannes.
- Nel 2015 incontro con lo scrittore napoletano più famoso del momento e grande tifoso del Napoli, MAURIZIO DE GIOVANNI ha presentato un suo libro nella nostra città con il logo del club che gli faceva da sfondo.
- Nel 2016, cosa veramente emozionante, il Comune di Padova ha messo a disposizione il Cortile Antico del palazzo Comunale per consentirci di allestire una mostra storica sul NAPOLI esponendo le vignette del disegnatore Giuseppe Sirio Esposito alla presenza di Alberto Bigon, l’allenatore padovano del Napoli del secondo scudetto.
- Nel 2017 l’apoteosi con una 3 giorni dedicata interamente a Pino Daniele grazie al sostegno del Comune di Padova.
- Nel 2018 spettacolo musicale con canzoni classiche napoletane con Francesca Fusco e Lorenzo Apicella
- Nel 2019 rappresentazione della commedia Miseria e Nobiltà in un Teatro cittadino.
Tutto questo è possibile grazie ad un gruppo di persone eccezionali che si sacrificano da anni anche per permettere la disponibilità di una sede che è motivo di orgoglio e di soddisfazione e recentemente ingrandita con altri due locali contigui.
Passione e Cultura non è una frase rituale ma un modo di stare al mondo come cittadini attivi che hanno l’azzurro nel cuore.
Il club è strutturato in maniera orizzontale e non verticistica ad eccezione del Presidente e del Tesoriere per le funzioni di Rappresentante Istituzionale del Club e per la gestione amministrative delle risorse assicurate da ben 23 soci fedelissimi e da centinaia di soci occasionali. Confidiamo nella fine di questa maledetta epidemia per organizzare subito il tradizionale evento annuale e per inaugurare la nostra sede allargata.

– Qual è stato l’episodio più emozionante che avete vissuto?
Il giorno di Arsenal – Napoli dell’11 aprile del 2019 ascoltare da radio 101 la voce di MAURIZIO DE GIOVANNI che invitava l’intervistatrice ad accelerare la chiusura dell’intervista perché lo aspettavano i fratelli azzurri di Padova Passione e Cultura per assistere alla partita e alla cena organizzata in suo onore. L’eroe dei Bastardi di Pizzofalcone, di Mina Settembre e del Commissario Ricciardi ci ha inorgoglito e regalato un’emozione che non potremo mai dimenticare.
– Raccontaci un aneddoto particolare legato al club.
In occasione di uno storico REAL MADRID -NAPOLI abbiamo allietato una serata offrendo ai tantissimi ospiti una sontuosa PASTA E FAGIOLI cucinata in quantità industriale da un ristoratore amico del Club. Alla fine della serata era rimasta tanta di quella pasta che abbiamo provveduto a distribuirla alle famiglie del circondario che hanno accolto con gioia l’inaspettato regalo. Peccato che la partita fini male.
– Come sta reagendo il club a questo momento di difficoltà, che ormai dura da circa un anno, legato all’emergenza epidemiologica?
Potendo contare su un gruppo affiatato e coeso la vita sociale non ne ha risentito più di tanto anche grazie ai moderni strumenti tecnologici. Certo ci manca il clima goliardico della sede ma, da buoni cittadini, ci atteniamo alle disposizioni emanate e ce ne siamo fatti una ragione. Ovviamente, non abbiamo rinunciato alla partita da vedere insieme a distanza e da inizio novembre fino ad oggi l’esperimento sta riuscendo egregiamente anche se il miglior cellulare o PC non potrai mai sostituire uno schermo da 56 pollici.

– Se avessi dinanzi a te D10S per qualche istante cosa gli diresti?
Avrei voluto essere un suo amico per dirgli che la sua generosità e disponibilità era un regalo troppo prezioso per essere offerta ai tanti accattoni e miseri individui che lo circondavano. La sua genialità calcistica avrebbe meritato un altro epilogo del suo transito terrestre.
– Quali sono i calciatori del Napoli, ad esclusione di Diego, a cui ti senti più legato?
A Lorenzo Insigne e a Dries Mertens.
Al primo perché è figlio della mia Terra e vederlo Leader nella squadra del cuore mi emoziona anche se a volte mi irrita in certe sue giocate o ti manda in estasi per certe sue maradonate. La cosa che mi piacerebbe suggerirgli da padre, vista la mia età, è quella di invitarlo ogni tanto ad aprire qualche libro. La cultura a volte fa miracoli.
A Dries perché è il riconoscimento più bello della grandezza della città di Napoli. Come giocatore e come uomo penso che sia lo straniero, dopo Maradona, che lascerà un segna nella storia del Calcio Napoli. Nessun giocatore straniero del Napoli si è legato alla città e alla squadra come Dries, al punto che sembra nato in uno dei tanti quartieri di Napoli. Dries è uno di noi.

– Cosa consigli di visitare (e di mangiare) ai tifosi azzurri che dovessero passare dalle vostre parti?
Padova è una delle capitali italiane dal punto di vista storico artistico culturale. Padova Urbs Picta è candidata UNESCO con otto luoghi straordinari da vedere.
Il sito seriale Padova Urbs Picta è costituito dai cicli pittorici ed affreschi del Trecento conservati all’interno di otto edifici e complessi monumentali nel centro storico di Padova: LA CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI CON I CICLI PITTORICI DI GIOTTO; PALAZZO DELLA RAGIONE; IL BATTISTERO CON I CICLI PITTORICI DI GIUSTO DE MANABUOI; L’ORTO BOTANICO; LA BASILICA DI SANT’ANTONIO; LA REGGIA DEI CARRARESI; PRATO DELLA VALLE; ARQUA’ PETRARCA CON LA CASA DI FRANCESCO PETRARCA.

Anche se la chiamano la Città dei tre senza, Il santo senza nome, il prato senza erba, il caffè senza porte, in fatto di cibo non manca proprio nulla. I ristoranti per mangiare a Padova sono numerosi. Le tappe gastronomiche da non perdere per un assaggio della tipica cucina veneta sono tante. A noi piace ricordare:
- NANE DELLA GIULIA con il menu scritto a mano potrai mangiare il baccalà mantecato, la polenta con sfilacci di cavallo, le sarde in saor, il salame di asino e i bigoli con ragù di corte o in salsa
- A BANDA DEL BUSO propone l’oca ripiena al forno, i bigoli al ragù di gallina ubriaca.
Rosario Avenia
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Giornalista