“In ogni angolo del mondo ci sarà sempre una famiglia azzurra pronta ad accoglierti con calore ed affetto”
La rubrica “VITA DA CLUB” vuole rappresentare una finestra sul panorama mondiale, un viaggio all’interno del tifo azzurro presente in ogni parte del globo. La trentunesima intervista è rilasciata da Antonio Di Bonito segretario del Napoli Club Treviso del presidente Carmelo Squillante.
– Parlaci di te e del Club che rappresenti
Mi chiamo Antonio Di Bonito e sono il segretario del Napoli Club Treviso, come molti della mia età la passione per il calcio è arrivata dopo la fede calcistica, una passione dolorosa ma nello stesso tempo appagante, non è certo qualcosa di occasionale o momentaneo ma un vero vincolo sentimentale indissolubile con la squadra della mia città. Vivo nella marca Trevigiana da molti anni cercando di amalgamare quelle che sono le mie tradizioni con quelle che regala questa terra; per questi motivi, quando i soci fondatori, Carmelo Squillante e Giovanni Sabatini mi proposero di far parte del Napoli Club Treviso subito accettai.
Il Club nasce il 23 Aprile del 2012, in questa terra da sempre patria di molte tifoserie Milaniste, Interiste e Juventine, ma è anche un territorio con una massiccia presenza di istituzioni quali; AERONAUTICA ed ESERCITO, con la presenza, infatti, di moltissime persone di origine campana, che insieme alla partecipazione seppur piccola di tifosi del Napoli di origine veneta hanno fatto si che il Club divenisse uno dei più grandi del triveneto come numero di partecipanti. Motore trainante è il Consiglio Direttivo formato dal Presidente Carmelo SQUILLANTE, dal Vice Presidente Ambra COLUSSO, dal tesoriere Giovanni SABATINI, dal Direttore Sportivo Antonio CUVA, Pubbliche Relazioni Arcangelo SCAFUTO ed i consiglieri Giancarlo RAIA e Fabio FONTANAROSA e da me come Segretario.
– Qual è stato l’episodio più emozionante che avete vissuto?
Il nostro Club non ha solo come scopo quello di sostenere la squadra di calcio NAPOLI, ma anche quella di suscitare con idonee iniziative una maggiore corrente di simpatia nei confronti della nostra associazione; proprio per questo motivo il Consiglio Direttivo sviluppa numerose iniziative alcune delle quali sono ormai diventate consuetudini, come la gita a Dimaro, quella di primavera, pranzo o cena di Pasqua e quella di Natale ed il tradizionale “terzo tempo” nel quale la trasferta si trasforma in un banchetto classico campano. Proprio per questi motivi diventa difficile poter preferire un episodio ad un altro, ma volendo sceglierne uno, mi viene in mente l’incontro con il Benfica nel Dicembre 2016, una partita indimenticabile, vinta dal Napoli 2 ad 1, un viaggio memorabile in una stupenda città.
– Raccontaci un aneddoto particolare legato al club.
Di aneddoti ce ne sono molti, ma certamente quello che più mi fa sorridere è avvenuto qualche anno fa al ritorno dalla trasferta di Milano contro l’Inter; ricordo che l’autista ci confidò di essere molto stanco, così per tutto il viaggio ci mettemmo a cantare cercando di mantenere viva l’attenzione del conducente.
– Come sta reagendo il club a questo momento di difficoltà, che ormai dura da circa un anno, legato all’emergenza epidemiologica?
Semplicemente con spirito di sacrificio ed abnegazione, del resto il nostro Club, fonda i propri principi sulla convivialità ed è ovvio che venendo a mancare i rapporti sociale vengono a mancare i presupposti di base dell’associazione; ma nello stesso tempo questi stessi principi ci danno la forza necessaria per attendere periodi migliori. Siamo tutti consapevoli che l’importante è andare nella stessa direzione tutelando l’intera comunità facendo fronte a questa emergenza sanitaria.
– Se avessi dinanzi a te D10S per qualche istante cosa gli diresti?
Semplicemente lo ringrazierei per le grandi emozioni che ha regalato in questo sport.
– Quali sono i calciatori del Napoli, ad esclusione di Diego, a cui ti senti più legato?
Il giocatore al quale mi sento più legato è certamente Rudy Krol (Ruud Krol), che personalmente ritengo uno dei migliori giocatori di tutti i tempi. Nel 1980 quando si decise di riaprire le frontiere per la serie A, tanti ragazzini come me attendevano con ansia gli extraterresti che arrivavano dall’estero e infatti per il Napoli, Krol fu un vero e proprio genio del calcio, ambidestro elegante, difensore sinistro ma anche destro e centrale, libero, stopper e infine centrocampista difensivo ma soprattutto con una visione di gioco impressionante.
– Cosa consigli di visitare (e di mangiare) ai tifosi azzurri che dovessero passare dalle vostre parti?
Treviso è una città del Veneto ricca di risorse idriche, infatti è attraversata da molti canali, proprio per questo motivo passeggiare per le strade di ciottoli del centro storico risulta piacevole e rilassante. Nella piazza centrale (Piazza dei Signori) sorge il Palazzo dei Trecento, nelle vicinanze è possibile visitare: La Fontana delle Tette (fontana del XVI secolo utilizzata per distribuire il vino), il Duomo, Il Complesso di Santa. Durante la visita diventa obbligatoria una sosta per godersi uno Spritz accompagnato dai cicchetti, per poi approfittare dell’ampia offerta enogastronomica: risotto al radicchio, gli asparagi, i bigoli e il tiramisù, tutto accompagnato con un buon Prosecco.
Rosario Avenia
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