In ogni angolo del mondo ci sarà sempre una famiglia azzurra pronta ad accoglierti con calore ed affetto”

La rubrica “VITA DA CLUB” vuole rappresentare una finestra sul panorama mondiale, un viaggio all’interno del tifo azzurro presente in ogni parte del globo.  La trentatreesima intervista è dedicata al Napoli Club Nigeria “VICTORy” del presidente Giuseppe Magliulo. 

Parlaci di te e del Club che rappresenti

Mi chiamo Peppe e da 20 anni sono impegnato come ingegnere in quello che viene definito settore umanitario. Dal 2019 sono qui in Nigeria dove lavoro per il Comitato Internazionale di Croce Rossa (CICR). Per quanto la Nigeria sia uno dei paesi più ricchi dell’Africa, presenta tantissime problematiche e tra le quali un conflitto nel Nord del paese che coinvolge anche diversi altri paesi limitrofi. Come da mandato del CICR , noi monitoriamo che vengano rispettate le Convenzioni di Ginevra , a volte conosciute come “leggi della guerra” e altresì facciamo diversi progetti di assistenza alla popolazione più vulnerabile. Prima della Nigeria sono stato in Etiopia, Myanmar, Sri Lanka, Afghanistan, Pakistan, Nord Corea, Filippine, Angola e Zambia. La mia missione di vita è quella di stare vicino agli ultimi di questo mondo, e spesso scherzando i miei amici mi chiamano Penultimo.  Dal primo anno ad Abuja, la capitale della Nigeria, ho cominciato a «promuovere» il Napoli e regalavo magliette del Napoli ai colleghi. La Nigeria è un paese dove si tifa in prevalenza per squadre inglesi, e aprire a qualcosa che non sia British è complicato, ma l’arrivo di Osimhen ovviamente ha contribuito tanto a rendere il Napoli più noto nel paese. Cosi con un gruppo di colleghi amanti del calcio, curiosi di questo Napoli anche un po’ Nigeriano abbiamo deciso di aprire il Napoli Club VICTORy che è dedicato sia ad Osimhen che alla speranza di un Napoli vittorioso.

Qual è stato l’episodio più emozionante che avete vissuto?

Siamo relativamente giovani come Club per annoverare un vero momento importante; in ogni caso la vittoria in campionato contro la Juve è stata bella e nella chat di gruppo delle partite di calcio che organizzavamo, dove ci sono anche i soci del club, hanno tutti festeggiato. Personalmente vincere contro la Juve mi porta, con i ricordi, ai quarti di finale di Coppa Uefa, quando vincemmo 3-0 ed io ero allo stadio appeso su un paletto delle scale in tribuna laterale.

Raccontaci un aneddoto particolare legato al club.

La prima volta che ci hanno invitati ad uno show in TV, ho informato il mio Direttore Sportivo che mi ha chiesto se poteva portare un amico. Ovviamente ampliare l’interesse per il Napoli anche esternamente al nostro club era una grossa opportunità.

La persona inoltre si è presentata come un intenditore di calcio in quanto talent scout di giocatori nigeriani. Dopo la trasmissione, durante la quale ha anche raccontato di aneddoti su Osimhen, ha detto che doveva rientrare a casa, a Kaduna. Praticamente si era fatto 2 ore e mezzo di auto, solo per venire a incontrarci e partecipare allo show.

In Nigeria il calcio è una speranza per molti ragazzi, quindi speriamo che questo nostro socio in futuro possa portare tanti nuovi talenti in Italia e, perche no, nella nostra squadra.

– Come sta reagendo il club a questo momento di difficoltà, che ormai dura da circa un anno, legato all’emergenza epidemiologica?

Paradossalmente non possiamo dire che abbiamo avuto una singola riunione vera. Ci siamo sempre incontrati all’aperto nel parcheggio ufficio della CICR, oppure via chat. Non vediamo l’ora di potere essere seduti tutti insieme e tifare Napoli.

– Se avessi dinanzi a te D10S per qualche istante cosa gli diresti?

Gli chiederei scusa a nome di tutti quelli che hanno parlato male di lui. Dimenticando che è stato un essere umano. Gli chiederei anche grazie, perchè con lui sono legati tantissimi momenti con mio padre e mio zio che oggi non ho più. Vedere Maradona mi ricordava anche un po’ loro.

Vita da Club

– Quali sono i calciatori del Napoli, ad esclusione di Diego, a cui ti senti più legato? 

Nel bene e nel male noi siamo legati ad Osimhen. E in merito vorrei chiarire un episodio successo nel periodo natalizio dove molta stampa, ma non solo, sia andata oltre non conoscendo la cultura nigeriana, e speculando in modo assolutamente subdolo.

In Nigeria una persona che si festeggia sta al centro dell’attenzione e tra le varie cose che vengono fatte è cospargerla di soldi. E’ di buon augurio, un gesto simbolico, insomma qualcosa che appartiene alla tradizione. Sono napoletano, ma sono sposato con una ragazza tailandese, e negli ultimi 20 anni ho imparato che c’e’ sempre qualcosa da imparare dalle altre culture e difficilmente giudico con i miei limitati occhi da occidentale.

Vita da Club

– Cosa consigli di visitare (e di mangiare) ai tifosi azzurri che dovessero passare dalle vostre parti?

Da premettere che la Nigeria ha una popolazione (e una superficie) tre volte più grande di quella italiana e nel paese vengono utilizzate oltre 500 lingue. Nel rispondere a questa domanda mi ha aiutato l’amico, il collega e il nuovo tifoso del Napoli,  Braimah Suleman Igekie o meglio conosciuto come BMAN e sua moglie Falilat. 

Essere qui da quasi due anni non mi permette di avere la presunzione di conoscere la Nigeria e la sua cultura. I nigeriani suggeriscono ai tifosi napoletani che atterrano qui un bel “Jellof  Rise” che è un risotto davvero molto buono e ricco.

Altri piatti da assaggiare sono la suya (ovvero carne grigliata),  l’ewa agoyin (passato di fagioli) con pane agege, zuppa groundnut con pounded yam (conosciuta tra la popolazione edo). Ed ancora nkwobi, isi-ewu, tuwo/mia koka, boli, akara and pap, masa, indomie con uova … insomma la Nigeria è un po’ come l’Italia dell’Africa, piena di tradizioni e piatti.

Vita da Club

Anche se il Napoli Club è ubicato nella capitale Abuja, la città più affascinante da visitare rimane Lagos dove sono note le spiagge di Elegushi, Eleko, Takwabay. Ovviamente da vedere assolutamente: lo stadio nazionale, il Surulere, Victoria Island e i suoi innumerevoli club, l’Oshodi, il mercato internazionale di Alaba, l’Isola di Lagos, i diversi centri d’arte e culturali ed il kalakuta shrine. Ad Abuja da non peredere la Zuma rock e la Moschea Nazionale.

Ad alcuni piace andare a Jos anche per il clima più fresco. La Nigeria non solo è vasta ma presenta anche tanta varietà in termini di natura. Insomma, venite e resterete meravigliati. (Vita da Club)

Vita da Club

Rosario Avenia

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