Riportiamo la prima parte dell’editoriale di Umberto Chiariello. Nel corso di Campania Sport il giornalista partenopeo ha ampiamente parlato delle cause della mancata vittoria dello scudetto da parte del Napoli. Riportiamo le dichiarazioni che riguardano le prime due cause analizzate.

“Tempo fa definii Albiol come Spartaco Landini. Stasera mi viene da pensare che il Napoli invece è come Franco Bitossi. Vediamo perché (segnaliamo link video):

https://youtu.be/HGd74B4se1M

1972 il posto dove accadde il ratto della linea del traguardo da parte di Basso a Bitossi ha un nome sinistro si chiama Gap. Il gap, quello che è il distacco minimo che ci ha separato dallo scudetto. Questa immagine è rimasta nella storia perché fa il paio con quella di Rolando Petri, il famoso marciatore che proprio sulla linea del traguardo si piantò ed è una delle grandi sconfitte della storia. Nessuno ricorda il vincitore di quella corsa ma Rolando Petri si. E quando si parla di Marino Basso lo si associa a Bitossi  perché vincitore e sconfitto sono accomunati nell’unico ricordo.
Questo Napoli è arrivato a due minuti dallo scudetto. Non giocando, ma davanti al teleschermo a San Siro.
Avevamo invocato i Led Zeppelin con Starway to Heaven , cioè prendete la scala per il paradiso. E invece il Napoli no, ha preso la porta del paradiso in faccia. Sapete dove si trova la porta del paradiso? A Firenze, al Battistero di Firenze, dove si è fermato il Napoli.
Siamo arrivati alla porta del paradiso. Ora partono i processi, le ricerche di cause. Io dico che ci sono delle concause, poi valutate voi quale di queste è la più preponderante, se ce ne è sta una che batte tutte le altre o se tutte e quattro quelle che vi citerò possano essere concausa della mancata vittoria (non la chiamerò mai sconfitta, perché la sconfitta è di chi è favorito, non di chi rincorre un sogno lottando contro un moloch, in campo e fuori dal campo).

La prima causa l’ha indicata De Laurentiis nelle sue innumerevoli interviste di questi giorni. Poi qua c’è una schizofrenia di fondo: tace per mesi e tutti ad accusare De Laurentiis di tacere, nel momento in cui parla tutti lo accusano che parla. Quest’uomo come fa fa sbaglia. E’ stranissimo, ma accade a Napoli.
Oggi il Napoli viene festeggiato lo stesso in campo ma per tutta la partita viene contestato il presidente che ha regalato un sogno. Aspettiamo da trent’anni e chi andiamo a contestare? L’uomo che ci ha regalato un sogno. Perché potete dire quello che volete, che il merito è dei ragazzi, di Sarri, per carità di Dio, ma se non ci fosse questa società non ci sarebbe tutto il resto. Trapattoni lo ha sempre detto che il grande allenatore lo fanno le società, non il campo.
ADL (De Laurentiis si firma così) su Twitter, suo social preferito, stavolta ha parlato alla carta stampata e ha indicato tra le cause di mancata vittoria la gestione della rosa. Il Napoli è partito troppo presto con i preliminari di Champions, si è piantato ad aprile, se Sarri avesse usato meglio la rosa sarebbe stata più fresca, è scoppiato il Napoli. E’ una causa? Sarri può essere l’artefice del grande Napoli che abbiamo visto ma al tempo stesso il limite di questo Napoli, come indica il su presidente? E un presidente ha diritto di lamentarsi del suo allenatore? Se un presidente investe i soldi di Higuain, che sono tanti, in una campagna che porta la meglio gioventù riconosciuta da tutti, Diawara, ragazzo giovanissimo che si era fatto però molto ben vedere al Bologna, che pare ora appetito da grandi club inglesi (questo leggo).
Rog, che sembrava una stella quasi di prima grandezza internazionale agli esordi della sua carriera nella ex Jugoslavia dove lui è considerato un giocatore importantissimo. Sembrava l’acquisto boom addirittura. Zielinski che con l’Empoli aveva fatto vedere grosse cose l’anno precedente e che sembrava destinato addirittura all’Arsenal.
Milik, centravanti da 32 milioni. Maksimovic, difensore nazionale che è stato pagato quasi 30 milioni.
Se un presidente ritiene che questi soldi siano stati depauperati probabilmente avrà anche qualche diritto a lamentarsi. A questo presidente andrebbe ricordato però che un Ghoulam che è stato preso a 5 milioni oggi ne vale 60, tranne per l’infortunio che lo ha frenato, che un Jorginho oggi si vende a 50 milioni e Benitez lo aveva messo in panchina perché a due non può giocare, che Insigne stesso è esploso proprio sotto Sarri in maniera molto più vistosa perché fa l’attaccante e non il tornante, che Hamsik è tornato a giocare nel suo ruolo, anche se quest’anno non ha fatto bene ma l’anno scorso ha fatto un grande campionato e due anni pure orsono giocando nel suo ruolo naturale. Insomma ha valorizzato una rosa di giocatori, vedi Hysaj che è un giocatore preso a 5 milioni tra l’ironia generale e che oggi è un giocatore che si vende bene. Cioè ci sta anche il fatto che se non ha valutato bene il parco riserve ha saputo valorizzare tantissimo il parco titolari.

La seconda causa investe De Laurentiis stesso che si è giustificato dicendo <<noi avevamo preso Verdi, non è voluto venire all’ultimo momento. Politano, avevamo fatto un’offerta monstre, non ce lo hanno voluto dare>>. Si, ma non ti fai trovare impreparato, tu e Giuntoli avete grandi responsabilità, perché io voglio ricordare che il Napoli a luglio ha preso questo giocatore, un francesino, si chiama Ounas, lo ha pagato 10 milioni e 2 di bonus non so se li pagherà mai, visto che non ha giocato mai.
La Juventus (non l’ha pagato ancora, lo pagherà una barca di soldi, 40 milioni) ha preso questo giocatore: Douglas Costa, è lui che ha fatto al differenza oltre ad altri fattori. Sul campo sicuramente lui  è l’uomo scudetto, a parte Bernardeschi pagato 40 milioni. Certo c’è un divario enorme tra le due società, ma al Napoli  ho dato al mercato estivo un voto altissimo, 7,5, che è una media aritmetica.
La gente valuta il mercato solo per gli acquisti. Sbagliatissimo. Il mercato più difficile non è in entrata, è in uscita e il Napoli ha saputo tenere tutti i migliori, resistendo a tutte le tentazioni, e in questo è stato bravo De Laurentiis che ha alzato il monte ingaggi oltre il limite massimo che il Napoli può fare. Li ha tenuti tutti. Il mercato del Napoli in uscita è da 10 quest’estate, ma è da 5 in entrata e quindi 7,5 di media.
A gennaio il voto che gli ho dato è 3,5, perché in uscita si prede 7 perché era giusto mandare a giocare Maksimovic che si stava deprezzando, è giusto mandare via un giocatore scontento come Giaccherini che crea problemi nello spogliatoio se si vede completamente abbandonato, e quindi in uscita è 7 ma in entrata è 0, totale media 3,5. Ovviamente i due marcati non hanno lo stesso peso e quindi rimane un bilancio positivo, ma la Juventus ha saputo investire e allora la differenza del mercato sicuramente pesa sul campionato”.

Seguirà la seconda parte.

Aurora Rennella

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