Vogliamo parlare di calcio? Forse il peggior primo tempo della stagione per il Napoli. Se poi vogliamo parlare di altro possiamo dire che è stato emozionante, spettacolare, che sono partite come queste che fanno innamorare i tifosi del gioco del calcio, ed amenità del genere. La verità è che il Napoli ha concesso due gol assurdi alla Sampdoria. Nel primo gol, al di là della papera di Reina, su un tiro da oltre 30 metri, sul suo palo, la punizione arriva da un colpo di testa apatico di Koulibaly e da un intervento altrettanto apatico di Albiol. Il rigore poi è allucinante. Ramirez da solo ha prima controllato di tacco, poi tenuto palla su Hjsay, incredibilmente ha mantenuto il possesso del pallone in area dopo un rinvio di Albiol (che invece di spazzare ha pensato in area di fare lo scavetto sul doriano) per poi prendere posizione e farsi fare fallo da Hysaj. Da fiera dell’orrore.
Per fortuna anche dall’altra parte non hanno scherzato, ed i primi due gol sono arrivati per palloni persi al limite dell’area. Ora va bene non buttare mai la palla, ma…
Adesso si parlerà di calcio champagne ed amenità del genere. La realtà è che è stata una partita giocata male da entrambe le squadre. Il primo che lo sa è Sarri, che per altro ci ha messo anche del suo, non sostituendo Mario Rui che era già ammonito, e che arrancava.
Ma tutto è bene quel che finisce bene. In fin dei conti la cosa fondamentale erano i tre punti, e sono arrivati. Contro una Sampdoria che sembrava in crisi, e che invece ha fatto, errori del primo tempo a parte, una buona prestazione.
Il risultato ci sta tutto, anzi forse sta anche stretto al Napoli, in fin dei conti la Sampdoria ha fatto due gol tirando due volte in porta, la prima su una punizione da 30 metri, il secondo su rigore, dopo dormita della difesa. Il Napoli qualcosa in più, più di qualcosa, l’ha fatto. Con Mertens che ormai non segna più, ma è stato per distacco il migliore in campo, con 2 assist e mezzo.
La cosa consolante è che la squadra sembra di nuovo brillante in avanti. Ed è la cosa fondamentale.
Giornalista