Di quanto si dica, si narri o si dipinga, Napoli supera tutto… Io scuso tutti coloro cui Napoli fa perdere il senno”, annota cosi il suo pensiero Goethe nel soggiorno partenopeo.
Della serie vedi Napoli e poi… Vivi.
Moltissime città hanno il calcio, alcune uno stadio, altre il campo ed il pallone.
È una squisita questione di indole, carattere e storia, il tutto condito da una condizione politico-sociale che fa da collante.
Maradona senza Napoli non sarebbe stato El Pibe e Napoli senza il suo condottiero non sarebbe conosciuta sui palcoscenici calcistici europei.
L’incontro di due realtà diverse ma magicamente amalgamabili ha creato un frutto speciale.
Un innesto direbbero i botanici.
La crescita di un individuo è legata inevitabilmente all’ambiente in cui la persona si sviluppa. Il contesto fa l’uomo e ne determina il percorso.
Napoli ha creato calciatori, professionisti, manager ed uomini.
Uomini che sparsi per il mondo crescono anche grazie alla città che li ha adottati.
Mertens, Koulibaly, uomini venuti da parti lontanissime e divenuti protagonisti di una città ospitale per sua natura.
Ospitale ed aperta.
Democratica e disponibile.
Napoli è disponibile ma non a disposizione.
Napoli è un’occasione.
Mertens, Koulibaly, interpreti e protagonisti di una città che vive il presente al Futuro.
Tornate quando volete Amici.