Dopo la pazzesca sfangata dell’andata, dove secondo gli XG il risultato più equo sarebbe stato 4-0 per il Napoli, lo Spezia di Italiano è stato fatto a fettine dagli Azzurri.

Un Napoli che non si è neanche dovuto sforzare per esprimere trame di gioco di un certo livello. Agli Azzurri è bastato sfruttare l’ampiezza, con tanti lungolinea e, soprattutto, lanciare Osimhen.

Ancora una volta Italiano ha mostrato i suoi enormi limiti in fase difensiva. Scellerato l’approccio nei confronti di una squadra che ha un attaccante veloce ed esplosivo come Victor Osimhen. Un centravanti che, lo ricordiamo, è mancato per circa tre mesi, tra infortuni e covid.

La linea altissima dello Spezia ha consegnato la partita al Napoli. Non è stato un Napoli da fraseggio, ma una squadra che ha badato al sodo. Facile andare in porta quando un avversario si dimentica completamente della fase difensiva. Maglie larghissime, pochissima densità e uno contro uno accettati. Il problema è che Italiano ha accettato dei mismatch.

Al Napoli non è servito neanche fraseggiare troppo, lo ribadiamo. Passaggi lunghi e filtranti hanno mandato gli avanti azzurri in porta. Pertanto, fatichiamo a capire qual era il piano gara di Italiano. Tenere una difesa così alta dà vantaggi esclusivamente nella misura in cui vi sono raddoppi e densità in fase di non possesso. Folle aver esposto centrali ed esterni così lenti ai duelli uno contro uno con attaccanti così veloci.

Perché lo Spezia, nonostante i suoi limiti e le scelte di Italiano (non è la prima volta) probabilmente riuscirà a salvarsi? Il punto è che vi sono tre squadre ancora inferiori. Rispetto a Inzaghi e Cosmi, almeno Italiano porta avanti un calcio propositivo. Un calcio che, naturalmente, a stretto giro è improponibile a certi livelli. Il tecnico di origini siciliane avrebbe bisogno di un altro anno allo Spezia. E, naturalmente, dovrà sperare che vi siano anche il prossimo anno tre squadre con più problemi.