A dispetto di un mercato internazionale povero e fino ad ora statico fatta eccezione per il ritorno di Lukaku a Milano sponda nerazzurra, chi ha voluto, ha potuto approfondire alcuni temi ai più sconosciuti.
Il bonus per rinnovo contratto ad esempio.
Abbiamo imparato che le squadre calcistiche, da qualche anno, per loro politiche finanziarie, in accordo con i procuratori, veri “deus ex machina” del Pallone mondiale, stabiliscono dei premi per rinnovo contratto. Cosa questa che da sempre esiste nel mondo delle grandi aziende, meno nel mondo dello sport. Business è business e quindi ogni occasione è buona per far soldi. Da ambo le parti. Società sportive “schiave” di procuratori e calciatori o aziende spericolate che usano il loro potere per creare solchi? Sottilissima la linea di demarcazione e naturalmente pesce grande mangia pesce piccolo.
Ed a Napoli, accade anche da noi?
Ebbene accade qui con Mertens oggi ed accadrà il prossimo anno con Fabian Ruiz e Koulibaly per citare due pezzi pregiati. Di qui il quesito di questo sprazzo di mercato e ritaglio di stagione. Conviene più tenerli un anno e sperare siano esemplari professionisti e perderli a zero a fine stagione oppure cederli al miglior offerente oggi? Il professionista può lavorare egregiamente sapendo che il prossimo anno dovrà cercarsi altra destinazione? Il calciatore professionista che non è ingegnere, architetto o dirigente d’azienda e che basa il proprio mercato sulle prestazioni ma ancor prima sulle condizioni fisiche, può spingere sull’acceleratore con serenità?

Si, forse, certamente, senza dubbio o magari no. Congetture e valutazioni labili e volatili. Tutto ed il contrario di tutto.
A Napoli il caso vuole che siano 2 in particolare gli uomini a vivere questo “disagio” e guarda caso sono i due interpreti più importanti. Il corsaro nero Kalidou Koulibaly ed il capitano di Certaldo, signor Luciano Spalletti.
“Kalidou più altri dieci” aveva detto Spalletti. Eppure Koulibaly è sul mercato. A chiacchiere? Pare di no visto che è considerato uno tra i 5 migliori difensori centrali d’ Europa.
Capitolo a parte quello riservato al signor Spalletti.
Un allenatore di club di respiro internazionale, un manager come si fa in Inghilterra, non può aver un solo anno di contratto. La durata è contraria ad ogni forma di costruzione. Nemica di ogni forma di Futuro e questo i calciatori lo sanno perfettamente.
Insomma a nostro parere segnali inequivocabili di una fragilità aziendale che non consente progetti ma soprattutto conferme.
Chi ha mercato, chi ha proposte cerca stabilità.
In questo stato di cose Napoli è appetibile da forti giovani in cerca di lancio che non hanno al momento richieste eccezionali. D’altronde è la politica De Laurentis e che bisogna dirlo ha scovato tesoretti. Lo stesso Fabian ne è prova. I famosi contratti da 5 anni.
Ma dobbiamo dire ma, il calcio sembra ulteriormente cambiato. Nessuna conferma, nessuna certezza.
Un anno per Fabian, un anno per Kalidou ed uno per Spalletti.
È cosi che si vince?

Pedagogista dello Sport