Caro amico ti scrivo cosi mi distraggo un po’ e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Inizia così uno dei singoli più noti e cari di Lucio Dalla.
L’anno che verrà è il suo titolo e ben si presta alla domanda che ci vogliamo porre.
Dries “Ciro” Mertens oggi chi è?
Un calciatore che viaggia ogni giorno sul pendolino Napoli-Roma o un papà in vacanza che si gode il suo primo genito senza alcuna fretta di rientrare in ufficio?
Il suo nome è stato praticamente pronunciato da tutti e per ogni considerazione. Prima Spalletti, poi De Laurentis, poi Giuntoli e perfino Starace hanno detto la loro e Mertens?
Ciro in silenzio.
Dries va, viene, lo chiamano, poi si nascondono, poi lo richiamano e fanno finta di pensarci.
Ora, premesso che a Napoli può capitare di tutto, i dati sono chiari.
Mertens in questa stagione non ha praticamente mai fatto parte delle idee spallettiane. Pochissime presenze, rarissimi minuti ma gol. Gol come sempre.
Ecco il problema.


Mertens non è funzionale a Spalletti, Mertens fa parte del Napoli del comandante Sarri e degli ammutinati, Mertens è personaggio “scomodo” e parlante ma fa ancora gol.
Come si fa a sbarazzarsi di uno così che se entra e lo fai giocare segna sempre da 10 anni?
Spalletti e De Laurentis stanno adottando la tattica dello “sfinimento”.
Prima o poi dovrà stancarsi di aspettare. Prima o poi si rassegnerà e firmerà per un club lontano dai quartiere spagnoli.
Poche chiacchiere non si tratta in questi modo la chiave di volta di un arco ma da queste parti i film sono comici non ammettono romanticismi.
Detto questo proviamo per un attimo a metterci nei panni di Dries.
Ma davvero conviene a Ciro restare?
Conviene esporsi ad una stagione da panchinaro di lusso?
Ciro può accettare questo ulteriore “sfregio”? Non meriterebbe di andare ai mondiali e chiudere la carriera in una piazza che lo ospita come si conviene.
Caro Dries pensaci bene.
Nemo profeta in patria dice il saggio e vale anche per i Napoletani di sangue fiammingo. Una faccia una razza dicono i Greci degli Italiani.
Ciro benvenuto a casa.

