Insigne vs Kvaratskhelia

Gli Italiani sono campioni del mondo nella disciplina, i Napoletani di più.

Scurdammec o’ Passat, simm e Napule paisa’.

Dimenticare e voltar pagina.
Quel che fino a ieri era essenziale oggi può diventare superfluo.
Fino a ieri il Napoli era una squadra da terza fascia, dopo Verona e Monza senza aver visto gran parte dei rinforzi arrivati, ci si può considerare pretendenti al titolo.
Siamo Napoletani, non abbiamo mezze misure.
O ricchi marinai o poveri pescatori.

Lo stesso discorso vale per il confronto che in città ha preso piede tra Insigne e Kvaratskhelia.
E di qui confronti, statistiche, valutazioni e proiezioni.
Della serie “se Kvaratskhelia in due partite allora in due anni…” e così via.
Abbiamo un disperato bisogno di pensare al futuro.
Proiettarci al domani.
Il tempo è poco ed il presente non interessa.
L’essere umano non può farne a meno.
Vive nel futuro.
Il presente è solo un materassino che funge da trampolino.
Balzi decisi verso il futuro sperando che sia sempre migliore rispetto a questo pomeriggio.
Quel che conta veramente è il salto in avanti.
E con questo atteggiamento spesso si finisce per perdere di vista il peso e la misura.

Kvaratskhelia è una grande scommessa. Una carta vincente, lo si nota immediatamente.
È costato pochissimo e la resa pare garantire eccellenza.
Kvaratskhelia ha tutto quel che serve per diventare un campione.
Ha tutto ma ha anche 22 anni e 2 mesi di permanenza a Napoli.
Un pizzico presto per avvicinarlo a Lorenzo Insigne?
Si possono paragonare i due?
Il giovanotto alto e scattante dell’Est ed il folletto di Frattamaggiore.
Se non per la posizione in campo in cosa possiamo accomunarli?
Paragoni?
No. In nessun senso.
Per età, per percorso, per curriculum, per esperienza internazionale e per la capacità di ripetersi ogni anno per un decennio.
Lorenzo è stato uno stacanovista.
Ha attraversato almeno tre fasi dell’epoca Napoli se non quattro.
Mazzarri, Benitez, Sarri Ancelotti e Gattuso.
Un’era più che un percorso.
Non mortifichiamolo con un accostamento del genere.
Centinaia di presenze e decine di goal.
Non si fanno paragoni su tali basi.
Uno vale uno è una assurdità.
Allo stesso tempo, Amici, non bruciamo Kvaratskhelia.

Questo è un mondo che brucia e consuma.
Brucia e consuma anche i campioni affermati figuriamoci i giovani di belle, bellissime, speranze.
Saluti caldi e riconoscenza per Lorenzo da Frattamaggiore,
Ovatta, cuscini e quanto di più morbido abbiamo per la crescita di Kvaratskhelia il georgiano napoletano.