Noi siamo convinti che il Napoli è in vendita. De Laurentiis per primo sa che oltre un certo livello non si può andare. Una volta raggiunto il punto più altro della parabola inizia la discesa. E si sa che la discesa è sempre molto più rapida dell’ascesa. Se il Napoli non dovesse essere ceduto lunga vita al presidente, Il solo pensiero che possa passare all’erede designato è un pensiero che atterrisce.

Edo, che probabilmente è un ragazzo schietto, e dice sempre quello che pensa, è un disastro. Lasciamo stare tutti gli inciuci che le malelingue mettono in giro sul suo conto. Limitiamoci alle, fortunatamente rare, esternazioni in materia calcistica. Qualche tempo fa, papale papale, bello bello, se ne uscì con una dichiarazione delirante: “A noi dei tifosi non frega nulla” . Ora che sia la verità è fuori discussione. Possiamo anche pensare che sia giusto, quando si prendono decisioni serve seguire la testa, e non la pancia. Ma in ogni caso una cosa del genere è l’ultima da dirsi.

Ieri in costanza di silenzio stampa (sarà stato autorizzato?) ha detto che i giocatori attuali non hanno le palle. Potremmo dire che i giocatori li sceglie la società, che storicamente non ama i sindacalisti, vedi Reina. Ma non è questo il punto: vi sembra una dichiarazione sensata? Offendere i giocatori è il sistema migliore se si vogliono perdere partite e soldi. Mettiamola così: il Napoli si qualifica agli ottavi di Champions perché il Salisburgo non vince in Belgio. Quindici giorni dopo gli azzurri perdono in casa col Genk, a qualificazione blindata. La società perde 3 milioni, i soldi che la Uefa paga per una vittoria. 3 milioni rappresentano una cifra superiore a quella che la stessa società risparmierebbe se riuscisse a multare gli ammutinati.

Lo ripetiamo: lunga vita al presidente se questo è quello che ci riserverebbe il futuro!

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