Carratelli, il coraggio di dire le cose come stanno

Mimmo Carratelli non è certamente un pericoloso eversivo. Il decano di giornalisti sportivi campani ha equilibrio, carisma e competenza, e può permettersi di dire quello che pensa senza dover dare conto a nessuno. Ieri sul Roma ha scritto un editoriale che a prima vista può sembrare un po’ disfattista, ma che va sottoscritto alla virgola. Solo che a Napoli, quando si parla di calcio, chi usa toni men che trionfalistici passa per nemico della società.

E’ un dato quasi scontato che Ancelotti ben difficilmente potrà ripetere i 91 punti fatti da Sarri. Non si tratta di essere menagrami, ma se il Napoli non aveva mai fatti tanti punti in passato un motivo ci sarà. Per altro 91 o più punti in campionato sono un dato eccezionale per tutti.

Ancelotti è un gestore di campioni

Carratelli ha poi scritto che Ancelotti non è un allenatore in grado di attirare calciatori. E qui bisogna essere chiari: non è che i giocatori non vogliono essere allenatori da Carletto, ci mancherebbe. Il fatto è che non avendo alle spalle un procuratore stile Mendez o Quillon non può ripetere quanto fatto da Benitez. Del resto il nuovo allenatore del Napoli non è mai stato un manager all’inglese, non si è mai occupato di mercato in prima persona.

Allo stesso tempo probabilmente non sarà in grado di fermare la diaspora in atto, con tanti giocatori che andranno via, Non è colpa sua, ci mancherebbe, sta di fatto che dopo tanti anni a Napoli ci sta che molti calciatori a fine ciclo vogliano andare via. In genere cambiando si guadagna di più, si ottiene un contratto più a lunga scadenza. E poi ci sono rapporti che inevitabilmente dopo tanti anni di sono deteriorati, i cambiamenti sono inevitabili. Ci sarebbero stati anche nell’improbabile ipotesi in cui fosse rimasto Sarri.

Per altro, questo lo diciamo noi, anche bene per il nuovo allenatore che ci sia una mezza rivoluzione. Il paragone con il suo predecessore sarebbe stato imbarazzante anche per lui. Ma ci sono due punti sui quali siamo particolarmente in sintonia con Carratelli. Ancelotti sin qui è stato un grandissimo gestore di uomini, più ancora che un grande allenatore. Ha vinto ovunque (ed e nel calcio vincere è difficile ovunque), ma ha sempre avuto grandissime rose. Le ha gestite al meglio, ma a Napoli si troverà a fare un lavoro nuovo, sotto certi punti di vista. Con tutte le incognite del caso, anche se nessuno dubito che potrà farlo molto bene.

Il vuoto in porta resta incomprensibile

L’altro passaggio condivisibile al 100% è quello relativo al portiere che ancora non c’è. Il problema lo si conosceva da almeno un anno, assurdo che ancora oggi si sia indecisi. C’è stato tutto il tempo per provvedere, e non è stato fatto. Per altro al Napoli non serve un solo portiere, ma almeno 2, sempre che Sepe accetti di restare a fare il dodicesimo, e per il momento non ci sono certezze.

Carratelli ha detto cose sensate, in alcuni casi quasi banali nella loro ovvietà, nel senso che sono quasi scontate. Ha fatto rumore il suo articolo perché ha scritto cose che solitamente a Napoli nessuno scrive, con poche eccezioni. A Napoli dire la verità spesso sembra un atto sovversivo verso la società azzurra…

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